STATUTA PARMAE.

In-folio; 18 cc. non numerate e 226 cc. numerate. Legatura settecentesca in mezza pelle, piatti in carta marmorizzata, tassello in marocchino rosso con titolo e altri fregi in oro al dorso, tagli marmorizzati (tracce d'uso, piccoli restauri alle cuffie). Antichi rinforzi e gore al margine interno delle prime 8 carte e all’angolo esterno dell’ultima; strappetto restaurato al margine inferiore di c. 79; macchia al margine superiore alle cc. 1-4; singolo forellino di tarlo al margine interno bianco delle ultime carte. Alcune antiche note manoscritte marginali di commento. Ex-libris di fine ottocento impresso alla controguardia anteriore di Paolo-Emilio Ferrari di Parma, con sua firma autografa alla sguardia; antica nota manoscritta di possesso del notaio: “Joseph de Garbatiis notarii Parmae” al recto bianco della prima carta di testo; timbretto con croce e sigla A.M. in calce alla prima carta di testo. Prima edizione degli statuti parmensi uscita dai torchi del prototipografo parmense Angolo Ugoleto.
Gli statuti furono pubblicati il 12 giugno 1494 ed emessi a stampa il 16 settembre. Si dividono in sei libri: il primo è dedicato al governo della città, il secondo al diritto civile, il terzo al diritto penale, il quarto ad artigianato, commercio e polizia urbana, il quinto alle infrastrutture come strade, canali, acque, ponti ecc.; il sesto e ultimo libro si intitola “Liber Damnorum datorum” e si occupa di vari argomenti trascurati dagli altri libri. HCR 15016. GW M4373910. IGI 7231. BMC VII 946. Fontana II, p. 341. Bibl. Statutaria del Senato, V, p. 220. I. Affò, Saggio di memorie su la tipografia parmense del sec. XV, Parma 1791.