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Livres anciens et modernes

Aleandro, Girolamo (Il Giovane)

Sopra l'impresa de gli accademici humoristi discorso di Girolamo Aleandro detto nella stessa Accademia l'Aggirato da lui in tre lezioni publicamente recitato

Giacomo Mascardi,

500,00 €

Pettini Antonio Libreria

(Roma, Italie)

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Détails

Lieu d'édition
Roma
Auteur
Aleandro, Girolamo (Il Giovane)
Éditeurs
Giacomo Mascardi
Thème
Accademia degli Umoristi baroque poetic academy poesia poetry, emblems
Langues
Italien

Description

In-4°, 68pp, (4cc), legatura in pergamena, buone condizioni, titolo manoscritto al dorso, l’illustrazione alla carta A2 contiene l’emblema dell’Accademia degli Umoristi. Qualche brunitura. L’Aleandro, scolaro a Padova di Guido Panciroli, ebbe, precocissimo, fama di buon poeta latino e italiano, e più tardi nomea d'epistolografo principe in latino; partecipò, in difesa del Marino, alla celebre polemica suscitata dallo Stigliani contro L'Adone; fu tra i fondatori e i sostenitori dell'Accademia degli Umoristi; ma va ricordato soprattutto come antiquario per le sue dissertazioni di archeologia applicata al diritto, alla storia del costume e della religione, solo in parte edite. L'Accademia degli Umoristi, insieme all'Accademia dell'Arcadia e alla splendida ma effimera Accademia delle Notti Vaticane fu una delle principali accademie letterarie romane del Seicento. Grazie all'appoggio e alla protezione che poi ottenne da parte del cardinale Francesco Barberini, divenne un'istituzione semi-ufficiale. Aveva sede a Roma ma vantava aspirazioni cosmopolite. Come tutte le accademie dei secoli XV-XVI-XVII, era presieduta (o governata) da un Principe, che organizzava le sedute, indirizzava i lavori, la rappresentava presso altre Accademie o di fronte alle autorità. La carica aveva durata annuale, ma poteva essere reiterata. I Principi dell'Accademia degli Umoristi furono tra i più prestigiosi e innovatori letterati del Seicento: Giovanni Battista Guarini (1611), Alessandro Tassoni (1606-1607), Giovan Battista Marino (1623). Le leggi dell'accademia degli Umoristi consentivano anche una limitata partecipazione femminile. «Feminis primariis ætate et forma prestantibus earumque viris eam frequentandi veniam dabant leges». L'Accademia, come tutte le consorelle, aveva un simbolo o impresa. Essa è più di un'immagine e di un motto: è l'autorappresentazione che l'Accademia offre di se stessa, ne indica l'identità. L'Impresa degli Umoristi nacque per insistenza di Giovanni Battista Guarini (allora Principe dell'Accademia) nel 1611: ci furono numerosissime proposte e infine fu accettata quella che divenne definitiva: una nuvola dalla quale cade pioggia sulle onde del mare e sotto il verso lucreziano «Redit Agmine Dulci» (Ritorna dal campo di battaglia alla dolcezza). Nel 1717 il pontefice Clemente XI volle ripristinarla e ne nominò principe Alessandro Albani, non ancora cardinale. Il tentativo non ebbe però successo e di lì a poco l'Accademia scomparve definitivamente. In-4 °, 68pp, (4cc), vellum binding, good condition, handwritten title on the spine, the illustration on leaf A2 contains the emblem of the Academy of Humorists. Some brownings. Aleandro, a pupil of Guido Panciroli in Padua, had a very early reputation as a good Latin and Italian poet, and later he became the name of the main epistolograph in Latin; in defense of Marino, he took part in the famous controversy raised by Stigliani against L'Adone; he was among the founders and supporters of the Academy of Humorists; but it must be remembered above all as an antiquarian for his dissertations on archeology applied to law, the history of customs and religion, only partially published. The Academy of Humorists, together with the Academy of Arcadia and the splendid but ephemeral Academy of Vatican Nights was one of the main Roman literary academies of the seventeenth century. Thanks to the support and protection that it then obtained from Cardinal Francesco Barberini, it became a semi-official institution. It was based in Rome but boasted cosmopolitan aspirations. Like all the academies of the XV-XVI-XVII centuries, it was chaired (or governed) by a Prince, who organized the sessions, directed the work, represented it in other Academies or before the authorities. The office had an annual duration, but could be repeated. The Princes of the Academy of Humorists were among the most prestigious and innovative writers of the seventeenth century: Giovanni Battista Guarini (1611), Alessandro Tassoni (1606-1607), Giovan Battista Marino (1623). The laws of the Academy of Humorists also allowed for limited female participation. "Feminis primariis ætate et forma prestantibus earumque viris eam frequentandi veniam dabant leges". The Academy, like all its sisters, had a symbol or company. It is more than an image and a motto: it is the self-representation that the Academy offers of itself, it indicates its identity. The Coat of arms of the Academy was born on the insistence of Giovanni Battista Guarini (then Prince of the Academy) in 1611: there were numerous proposals and finally what became definitive was accepted: a cloud from which rain falls on the waves of the sea and below towards Lucretian motto « Redit Agmine Dulci »(Returns from the battlefield to sweetness). In 1717 Pope Clement XI wanted to restore it and appointed Alessandro Albani as prince, not yet a cardinal. However, the attempt was unsuccessful and shortly thereafter the Academy finally disappeared.
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