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Livres anciens et modernes

Anton Maria Salvini

Sonetti di Anton Maria Salvini Finqui Inediti.

Per il Magheri,, 1823

110,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italie)

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Détails

Année
1823
Lieu d'édition
Firenze,
Auteur
Anton Maria Salvini
Éditeurs
Per il Magheri,
Langues
Italien

Description

In 4° (24,5x18 cm); (4), XL, 270 pp. e una c. di tav. con ritratto di Salvini realizzato da G. Canacci. Brossura editoriale con cornice e fregi ai piatti. Piatto anteriore leggermente lento ma ad ampi margini ed ancora a fogli chiusi. Ottimo esemplare. Prima edizione di questa raccolta di scritti inediti del celebre grecista fiorentino ed Accademico della Crusca Anton Maria Salvini (Firenze, 12 gennaio 1653 - Firenze, 17 maggio 1729). Salvini "per assecondare i desideri del padre studiò Giurisprudenza all'Università di Pisa, ma poco dopo la laurea capì che la sua strada erano le lingue antiche e, sotto l'egida di Francesco Redi, si perfezionò in greco e in latino e imparò il francese e l'inglese così come l'ebraico e lo spagnolo. Nel 1677 grazie all'appoggio del cardinale Leopoldo de' Medici sostituì lo scomparso Carlo Dati alias Varrone Etrusco alla cattedra di Lettere Greche presso lo Studio Fiorentino. Come grecista, tra le sue traduzioni principali, si ricordano Della Caccia e della Pesca di Oppiano, l'Iliade, l'Odissea, la Batracomiomachia e gli Inni di Omero, le Sentenze elegiache di Teognide, gli Amori di Abrocomo e d'Anzia di Senofonte Efesio, l'opera poetica di Anacreonte, L'Opere e i Frammenti di Esiodo Ascreo, gli Inni di Orfeo e di Proclo, il Ciclope di Euripide. Dal latino invece portò in fiorentino le Satire di Aulo Persio, e Della satírica poesía de' Greci e della Satira de' Romani di Isacco Casaubono Delia. Mentre dal francese è sua la traduzione di Idea della perfezione della pittura di Roland Fréart de Chambray, e dall'inglese la tragedia Catone di Joseph Addison. Come scrittore e poeta non raggiunse mai i livelli di eccellenza delle sue traduzioni, soprattutto quelle dal greco, ma vanno comunque segnalate le Prose Sacre scritte per espiare ad alcune sue versioni licenziose di versi latini e greci con soggetto Priapo. Per la sua erudizione letteraria e le trovate linguistiche delle sue traduzioni fu chiamato a diventare membro dell'Accademia della Crusca, di cui fu Arciconsolo nel 1693-1694. Contribuì alla redazione della quarta edizione del Vocabolario. In quanto linguista furono numerose le opere che gli fu chiesto di annotare, tra cui il Commento sopra la divina Comedia di Dante di Boccaccio. In pubblicazioni postume gli viene erroneamente dato il titolo d'abate confondendolo con il fratello Salvino Salvini, anche lui poeta e filologo, canonico e, appunto, abate". Prima edizione non comune.