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Gravures

MANET Eduard

Ritratto di Charles Baudelaire

1865

500,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italie)

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Détails

Année
1865
Format
85 X 100
Graveurs
MANET Eduard
Thème
Ritratti

Description

Acquaforte, in basso ‘Peint et Gravè par Manet 1865’ e Imp. A. Salmon. Quarto stato finale. In ottimo stato di conservazione. Il ritratto è basato su una foto scattata nel 1862 dal francese Nadar, pseudonimo di Félix Tournachon (1820-1910), principalmente ricordato per essere stato uno dei pionieri della fotografia. Eccellente caricaturista, si è altresì distinto come aeronauta e come scrittore. Nadar ritrasse Baudelaire, suo amico, almeno cinque volte; uno di questi ritratti, il quarto in ordine cronologico, servì da modelli a Manet. Édouard Manet (Parigi, 23 gennaio 1832 – Parigi, 30 aprile 1883) è stato un pittore francese, uno dei primi artisti del XIX secolo a dipingere la vita, fu considerato il maggiore interprete della pittura preimpressionista e fondamentale nella transizione dal realismo. Fu grazie al gruppo dei Realisti che Manet strinse amicizia con Charles Baudelaire, poeta francese con un gusto contagioso per l'arte con il quale stabilì un'immediata intesa. Baudelaire nel 1863 scrisse un saggio su Le Figaro denominato Il pittore della vita moderna dove delineò la figura dell'artista-dandy, il cui compito è quello di fissare nelle proprie opere d'arte la fugacità del presente. Manet aderì energicamente al programma di Baudelaire e realizzò la sua opera più ambiziosa del periodo, Musica alle Tuileries, che intende essere una sorta di trasposizione pittorica de Il pittore della vita moderna. Poco conosciuta al grande pubblico, l’arte incisoria di Edouard Manet, contempla acqueforti, acquetinte, puntesecche, realizzate tra il 1860 e il 1882. L’incisione era per Manet una pratica veloce, come schizzi in cui immortalare ritratti stilizzati, come quelli di “Baudelaire” o quello intitolato “La primavera”. E dire che in quelle lastre si ritrovano le prove che daranno vita poi ai dipinti, diventati dei veri e propri capolavori, come l’“Olympia” oggi conservato al museo d’Orsay di Parigi, e poi “La toilette”, o i “Gitani”. Le lastre dell’artista furono acquistate nel 1905 da Alfred Strölin, editore e collezionista tedesco, per essere tirate in 100 esemplari con l’intento di rappresentare la più importante produzione pittorica dell’artista francese. Un progetto che arrivava dopo la morte di Manet e che intendeva mettere un punto fermo sull’importanza delle incisioni nella sua pratica. Bibliografia Etienne Moreau-Nélaton Manet graveur et lithographe cat. no. 16; Marcel Guérin L'Oeuvre gravé de Manet…cat. no. 38; Jean C. Harris Edouard Manet: Graphic Works, A Definitive Catalogue Raisonné cat. no. 61. Etching, final state of 4, printed, lower left to lower right: Peint et Gravé par Manet 1865 and Imp. A. Salmon. Excellent condition. This portrait is based on a photograph taken in 1862 by Nadar, pseudonym of Félix Tournachon, (1820-1910) French photographer, writer, and caricaturist. An excellent caricaturist, he also distinguished himself as an aeronaut and as a writer. Nadar portrayed Baudelaire, his friend, at least five times; one of these portraits, the fourth in chronological order, served as models for Manet. Édouard Manet (Paris, January 23, 1832 - Paris, April 30, 1883) was a French painter, one of the first artists of the nineteenth century to paint life, was considered the greatest interpreter of pre-impressionist painting and fundamental in the transition from realism. It was thanks to the group of Realists that Manet became friends with Charles Baudelaire, French poet with a contagious taste for art with whom he established an immediate understanding. Baudelaire in 1863 wrote an essay on Le Figaro called The painter of modern life where he outlined the figure of the artist-dandy, whose task is to fix in his works of art the fleetingness of the present. Manet vigorously adhered to Baudelaire's program and created his most ambitious work of the period, Music at the Tuileries, which is intended to be a sort of pictorial transposition of The Painter of Modern Life. Little known to the general public, the engraving art of Edouard Manet, contemplates etchings, aquatints and drypoints, realized between 1860 and 1882. The engraving was for Manet a quick practice, as sketches in which immortalize stylized portraits, such as those of "Baudelaire" or the one entitled "Spring". And to say that in those plates are found the evidence that will give life to the paintings, which have become true masterpieces, such as the "Olympia" now preserved in the Musée d'Orsay in Paris, and then "The Toilet", or the "Gypsies". The artist's plates were purchased in 1905 by Alfred Strölin, a German publisher and collector, to be printed in 100 copies with the intention of representing the most important pictorial production of the French artist. This project came after Manet's death and was intended to put a stop to the importance of engravings in his practice. References: Etienne Moreau-Nélaton Manet graveur et lithographe cat. no. 16; Marcel Guérin L'Oeuvre gravé de Manet…cat. no. 38; Jean C. Harris Edouard Manet: Graphic Works, A Definitive Catalogue Raisonné cat. no. 61. Cfr.
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