Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Livres anciens et modernes

Baldacci Luigi

Relazione sullo studio sui giacimenti minerari nella colonia eritrea presentata dal Minsitro degli Affari esteri (di San Giuliano) nella seduta del 23 giugno 1910

Tip. della Camera dei Deputati, 1910

120,00 €

Coenobium Libreria

(Asti, Italie)

Demander plus d'informations

Mode de Paiement

Détails

Année
1910
Lieu d'édition
Roma
Auteur
Baldacci Luigi
Éditeurs
Tip. della Camera dei Deputati
Thème
mineralogia, mineraria, africa, eritrea, colonie italiane

Description

In 4, pp. 69 + (1b) con foto in b/n n.t. e 4 tavv. f.t. di cui una carta a colori piu' volte rip. raff. la sezione longitudinale della miniera di Medri' Zien e 3 tavv. con foto in b/n. P. post. e d. rifatti con carta d'epoca. P. ant. in br. ed. Relazione di Luigi Baldacci sui giacimenti minerari in Eritrea con particolare riferimento a quelli auriferi di Medri' Zien, di Sciumaghelle', Adi Doje' e molti altri. Baldacci, giovane ingegnere del Regio Ufficio Geologico, venne mandato nel 1890 in Eritrea con il mandato di valutare le presunte risorse minerarie del paese e provvedere all'impianto di alcuni osservatori meteorologici. Il rapporto di Baldacci raffreddava le speranze di quanti presumevano che il paese fosse ricco di oro tanto che l'ingegnere arrivo' a sostenere che le ricchezze nella colonia africana potessero semmai derivare dall'agricoltura e dal commercio. Tuttavia, nel 1897, giunse la notizia che ad Asmara era stato ritrovato un blocco di quarzo con una notevole quantita' d'oro. Successivamente Baldacci ritorno' in Eritrea nel 1909 per procedere ad uno studio generale delle concessioni minerarie e per riferire del valore dei giacimenti auriferi concessi alla Societa' Eritrea per le miniere d'oro, formatasi nel frattempo dall'unione dei capitali di Beniamino Nathan e del principe Alfonso Doria Pamphili ai quali venne affidata una concessione trentennale di sfruttamento per l'uso di 30.000 ettari nel Paese.