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Livres anciens et modernes

Tommaso Landolfi, Carlo Bo, Curzio Malaparte

Prospettive. Direttore Curzio Malaparte. Le muse cretine. N. 3, anno IV, 15 marzo 1940

Novagrafia, 1940

150,00 €

Coenobium Libreria

(Asti, Italie)

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Détails

Année
1940
Lieu d'édition
Roma
Auteur
Tommaso Landolfi, Carlo Bo, Curzio Malaparte
Éditeurs
Novagrafia
Thème
letteratura italiana del novecento, simple

Description

In 4 (cm 24,5 x 35), pp. (10) + 26 + (10). Brossura editoriale. Numero 3 del 15 marzo 1940 della rivista diretta da Curzio Malaparte, formata da due serie: la prima - iniziata nel 1937 e conclusa con il numero del 15 settembre 1939 - e' costituita da sette numeri monografici stampati su carta patinata, dove lo spazio e' quasi interamente occupato dal materiale illustrativo ed e' di evidente contenuto propagandistico in sintonia con le direttive del regime. Rivista nella sua propria accezione e' considerata solamente la seconda serie, che comincia le sue pubblicazioni con il fascicolo 8 del 15 ottobre 1939 (anno III) per continuare a cadenza mensile, anche con fascicoli doppi, fino al n.38-39 del 15 febbraio-15 marzo 1943. La seconda serie della rivista presenta un formato 24,5 x 35, dapprima in spessa carta gialla, poi (dal 15 gennaio 1940, n. 1 dell'anno IV) in rosso di tonalita' scura su fondo giallo, oppure in nero soprattutto nelle pagine interne per dare risalto ai testi poetici. In questo numero l'editoriale di Curzio Malaparte, che da' il titolo alla rivista, "Le muse cretine", inizia con: "Chi non sa che le Muse non sono nove, ma diciotto?". Nove - scrive l'A. - sono le Muse per gli scrittori intelligenti, le altre nove sono per quelli cretini: "E' chiaro che le muse di Ojetti, di Pastonchi, di Angelo Gatti, di Gotta, di Brocchi etc. non sono le nostre" ascrivendo poi quegli autori alla "bassa letteratura". Malaparte passa poi a parlare della giovane letteratura sostenendo che i giovani Landolfi, Penna, Carlo Bo, Sinisgalli possono "condividere" le Muse intelligenti di chi li ha preceduti: Bontempelli, Emilio Cecchi o Ungaretti. In generale la situazione della giovane letteratura "e' venuta peggiorando.da quando certi incoronati sacerdoti delle Muse cretine si sono illusi che la gloria ufficiale e gli onori accademici dessero loro il diritto di eleggersi a rappresentanti del braccio secolare nel campo delle lettere. Il loro innato pompierismo, la loro togata vanita', il loro rancore di vecchi e di falliti contro i nuovi spiriti e i nuovi modi della letteratura italiana si son finalmente potuti sfogare con una certa garanzia d'impunita'. Un tempo essi non contavano se non per cio' che valevano le loro opere. Ma oggi chi si attenta a toccarli?". Fra gli altri contributi presenti: La spada. Racconto di Tommaso Landolfi; Introduzione al Lorca di Carlo Bo, Luna di Garcia Lorca (Traduzione di Clemente Rebora); ecc.
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