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Livres anciens et modernes

Procès-verbal de ce qui s'est passé à l'Assemblée des Notables, tenue au Palais des Tuileries, en l'année 1626, sous le règne de Louis XIII. Extrait du Mercure François de la même année. Suivi de la Harangue du Roi Henri IV, à l'Assemblée.

Chez tous les Marchands de Nouveautés, 1787

120,00 €

Bosio Giovanni Studio Bibliografico

(Magliano Alpi, Italie)

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Détails

Année
1787
Lieu d'édition
Paris
Éditeurs
Chez tous les Marchands de Nouveautés
Thème
libelli rivoluzione francese, politica economia
Jaquette
Non
Langues
Français
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Non

Description

Placchetta in 8° (cm 13,5 x 22), pp 92, titolo all'occhietto: 'Assemblée des Notables de l'année 1626, et Harangue de Henri IV à celle de 1596'. Incisione silografica (allegoria della Francia, gallo, gigli) al front. 1626: anno della pace di La Rochelle che sancisce le vittorie di Richelieu sugli ugonotti, che perdono numerose fortezze. Viene riconfermato l'editto di Nantes. Tra il 2 dicembre 1626 e il 10 febbraio 1627, si svolge questa Assemblea, descritta minuziosamente nei suoi arredi e protagonisti nelle prime pagine di questo volume che non a caso esce in una Francia all vigilia della Rivoluzione, stremata da guerre e debito pubblico e carestie, a due anni dall'apertura dei fatali Stati Generali da cui scaturirà l'Assemblea Costituente. Viene rievocata subito, nelle parole del Guardasigilli, un'occasione precedente in cui avvenne analoga convocazione di Stati Generali: nel 1558, mentre il Paese era 'stremato nelle finanze', così come in altri momenti di pericolosa crisi politico-sociale, come quello del 1626, che non è altro che metafora per parlare della situazione francese del 1787. Segue resoconto dettagliato del debito dello Stato; delle spese di guerra sostenute e in corso; della precarietà dell'espediente delle leggi suntuarie; la letargia dei commerci francesi, sottoposti alle leggi estere che spadroneggiano; la debolezza del Paese nonostante le risorse in produzione di materie prime, legno e ferro, e in prodotti agricoli e pesca, dettagliatamente specificati; si parla di progetti per aprire nuove vie navigabili. Il successivo discorso del Cardinale ribadisce la necessità di diminuire le spese per gli strati sociali insospettabili e parassitari: la Corte per prima sta dando esempio di tagli sulle spese superflue e appannaggi, ma non basta; nuove 'ricette' si impongono, che non possono essere ulteriori tasse per il popolo già da tempo esausto: vi sono altresì speculatori privi di scrupolo, parassiti molto vicini alla Corte, intoccabili, che devono essere smascherati e puniti. E abusi intollerabili nel diritto feudale vigente. E in ogni ambito dove si annida il potere, esercito, Giustizia, intendenti di finanza, tesorieri. Affascinante libello, che sotto forma di documento storico adombra l'insostenibile situazione della Nazione sull'orlo della bancarotta e della Rivoluzione.