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Livres anciens et modernes

Primo Tempo

Primo tempo. Rivista letteraria mensile diretta da Giacomo Debenedetti

s. n. (stampato nell’Officina Tipografica di C. Valentino e C. - dal n. 7 Tipografia Sociale di Pinerolo),, 1922-1923

2200,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italie)

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Détails

Année
1922-1923
Lieu d'édition
Torino,
Auteur
Primo Tempo
Pages
pp. 32 ogni fascicolo, con numerazione progressiva, oltre alle carte colorate di pubblicità.
Volume
7 voll.,
Éditeurs
s. n. (stampato nell’Officina Tipografica di C. Valentino e C., dal n. 7 Tipografia Sociale di Pinerolo),
Format
in 8°,
Edition
Edizione originale.
Thème
Poesia Italiana del '900 Narrativa Italiana del '900
Description
fascicoli legati in piena tela rossa, conservate le originali copertine,
Premiére Edition
Oui

Description

PERIODICO Edizione originale. Collezione mancante dell’ultimo numero 8/10m riprodotto in fotocopia. Rivista letteraria pubblicata a Torino dal maggio 1922 al 1923 per complessivi dieci numeri per 7 fascicoli (1, 2, 3, 4/5, 6, 7/8, 9/10), sotto la direzione del ventenne Giacomo Debenedetti. Fra le sue pagine si trovano le le prime composizioni di Montale (vari componimenti tra cui «Riviera, Accordi»); Saba (col numero monografico «Preludio e Canzonette» e altri vari componimenti); Grande; Govoni (La terra contro il cielo); Ungaretti («Le Stagioni», «Alla noia»); Sbarbaro (vari componimenti tra cui «Sproloquio d’estate») e ancora Linati, P. Gadda, Debenedetti, Gromo, Solmi, Prezzolini, ecc. Illustrazioni di Felice Casorati, Enrico Galante, e altri. «“Primo tempo” si colloca, sia per la sua azione culturale sia in senso puramente cronologico, accanto ad esperienze come quelle di “Energie nuove” (1918-1920) e di “Rivoluzione liberale” (1922-1925), con un forte richiamo all’impegno etico degli intellettuali che riesce ad aggregare, nella sua pur breve esistenza, un gruppo di giovani (da Guglielmo Alberti e Filippo Burzio a Mario Fubini, Umberto Morra, Natalino Sapegno fino a Leone Ginzburg, per citarne solo alcuni) di quella scuola torinese che confluirà nel “Baretti” (1924-1928), di cui “Primo tempo” costituisce, in qualche modo, una sorta di prova generale. [.] Saba [.] costituisce la vera scoperta di “Primo tempo”. Accolto fin dal primo numero su suggerimento di Solmi con la pubblicazione di una “Canzonetta”, Saba vi pubblicò poi “Preludi e Canzonette”, l’“Autobiografia” e “Prigioni”. Ma soprattutto attirò l’attenzione di Debenedetti che dedicò al “Canzoniere” uno dei primi, importanti contributi critici in cui si evidenzia la sua vocazione psicanalitica e l’attenzione alla genesi autobiografica e alla componente etnico-culturale della poesia di Saba» (F. Rocchetti, scheda CIRCE, online).