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Livres anciens et modernes

Primato. Lettere E Arti D’Italia [Bottai, Giuseppe E Vecchietti,, Giorgio (Diretta Da)]

Primato. Lettere e arti d’Italia

Anonima periodici italiani (Stampa: Offici Grafica Mondadori - - Verona - poi: Atena - Roma),, 1940-1943

1200,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italie)

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Détails

Année
1940-1943
Lieu d'édition
Milano (poi: Roma),
Auteur
Primato. Lettere E Arti D’Italia [Bottai, Giuseppe E Vecchietti,, Giorgio (Diretta Da)]
Pages
24 - 32 pagine a fascicolo.
Éditeurs
Anonima periodici italiani (Stampa: Offici Grafica Mondadori -, Verona, poi: Atena - Roma),
Format
37 x 26 cm,
Edition
Edizione originale.
Thème
Poesia Italiana del '900 Narrativa Italiana del '900
Premiére Edition
Oui

Description

PERIODICO Edizione originale. Tutto il pubblicato dal 1940 al 1943 (fatta eccezione per i numeri 7 e 8 del 1941 e 1 e 14, 15 - 16 del 1943). I, II e III anno in ottime condizioni (esemplari normalmente bruniti conservati in cofanetti), IV anno in buono stato. Rivista fondata e diretta dal ministro dell’Educazione nazionale Giuseppe Bottai – con Giorgio Vecchietti nel ruolo di co-direttore e capo della redazione - tre mesi prima dell’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale per rilanciare e sostenere il “primato” – come recita il titolo – “spirituale” (culturale, letterario, artistico) italiano. Uscita per la prima volta il primo marzo 1940 con sede prima a Milano e poi a Roma, il quindicinale raccolse nei suoi quattro anni di vita – l’ultimo numero è datato 15 agosto 1943 – contributi vasti e importanti. Si ricorderanno qui i nomi, per la poesia, di Ungaretti, Quasimodo, Montale, Luzi; per la narrativa, di Buzzati, Pavese, Cecchi; per la filosofia, di Paci e Abbagnano; per la pittura, di Guttuso e de Pisis. L’andamento sempre più tragico della guerra, l’intensificarsi dei bombardamenti e l’imbarazzo – se non l’antifascismo dichiarato – di molti degli intellettuali che avevano inizialmente collaborato resero via via più difficile la pubblicazione della rivista, fino a giungere alla sua definitiva chiusura nell’agosto del 1943.
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