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Livres anciens et modernes

Sbarbaro, Camillo

Pianissimo

pubblicato dalla Libreria della Voce (Stabilimento Tipografico - Aldino),, 1914

3000,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italie)

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Détails

Année
1914
Lieu d'édition
Firenze,
Auteur
Sbarbaro, Camillo
Pages
pp. 59 [5 bianche].
Éditeurs
pubblicato dalla Libreria della Voce (Stabilimento Tipografico, Aldino),
Format
in 8°,
Edition
Prima edizione.
Thème
Poesia Italiana del '900
Description
brossura avana stampata in nero ai due piatti; titolo in intestazione al piatto anteriore, indicazione di prezzo (lire 1.50) a piè di pagina del piatto posteriore (dorso muto);
Premiére Edition
Oui

Description

LIBRO Prima edizione. Ottimo esemplare del tutto genuino (normale uniforme brunitura; principio di distacco alla testa della cerniera anteriore, non destinato a peggiorare; internamente pulito), conservato entro scatola conservativa su misura. Seconda raccolta poetica, molto rara, segue l’esordio «Resine» (1911), in seguito ripudiato dall’autore. Importantissima silloge del Novecento, che incise profondamente sulla poesia dell’entre-deux-guerres, registrando in particolare una notevole influenza nei versi del giovane Montale. Comprende ventinove poesie, di cui poco più di un terzo erano già apparse su periodici: principalmente sulla «Riviera ligure», la rivista che da “house organ” dell’Olio Sasso fu trasformata da Mario Novaro in una delle più importanti sedi di poesia del primo Novecento italiano, e su cui il ventenne Sbarbaro mosse i suoi primi passi letterari nel 1912; ma anche su «La Voce» di Giuseppe Prezzolini e Giovanni Papini, con cui collaborava dal 1913, e infine — nello stesso gennaio del 1914 — su «Quartiere latino» di Ugo Tommei. Il volume fu stampato a spese della sorella Clelia e venne definito dall’autore, poco prima di morire, «l’unico libro che ho fatto». Originariamente destinato a chiamarsi «Sottovoce», il titolo definitivo fu scelto da Papini, «ispirato da un concerto del musicista Giannnotto Bastianelli a cui aveva da poco assistito» (Gambetti). Un redazionale di «Lacerba» (2:9, 1° maggio 1914, p. 144) recitava, a ridosso dell’apparizione del libro: «In questi giorni Firenze ha ospitato tre uomini dei quali non parlando i giornali parleremo noi ad uso de’ curiosi futuri. Il primo è stato Camillo Sbarbaro, poeta, ligure, ex allievo dei Salesiani, collaboratore di “Lacerba”, della “Voce” e della “Riviera ligure”, impiegato dell’Ilva, che sta per pubblicare un libriccino piccino piccino di versi umili che chiamerà “Sottovoce” o “Sommessamente” o “Tout bas” o “Grisaglie” o “Pianissimo”. È un omino nient’affatto maestoso che non dimostra né i suoi ventisei anni né l’impegno poetico che forse possiede». -- «Gli anni tra il 1910 e il 1915 vedono il formarsi di quella situazione psicologico-conoscitiva da cui emergono le folgoranti intuizioni di “Pianissimo”. Solitudine, estraniazione, incomunicabilità, indifferenza, prima di diventare motivi poetici, sono il risultato di un’esperienza umana segnata da una violenta crisi esistenziale. Finito il liceo nel 1908, Sbarbaro si trova di fronte una realtà quotidiana che non riesce ad accettare: il soffocante ambiente della provincia, le ristrettezze economiche della famiglia, la lenta decadenza fisica del padre, poi l’impiego non gratificante alla Siderurgica di Savona, gli rendono più critico l’impatto con le responsabilità dell’età adulta» (Astengo). Da questo retroterra esperienziale nascono i versi di «Pianissimo», già maturi, in gran parte ambientati in una Genova spersonalizzata a generica «Città», «verso cui Sbarbaro proverà un sentimento di repulsione unito però alla certezza di aver trovato un adeguato correlativo alla propria aridità» (ibidem). -- «Pianissimo» è stato inserito da Lucio Gambetti nel suo catalogo dei «Preziosi del Novecento», ovvero quei libri che — nonostante la relativa frequenza sul mercato, nei cataloghi degli ultimi trent’anni — hanno mantenuto e ben incrementato il loro alto valore dalla fine del secolo scorso. Angeleri & Costa, Bibliografia degli scritti di Camillo Sbarbaro, pp. 4-ss; Astengo, Camillo Sbarbaro immagini e documenti, nn. 26-32; Gambetti, Preziosi del Novecento, Alai 3, 2017, p. 21