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Livres anciens et modernes

Botta Carlo

Pensieri politici

S. n. t., 1840

60,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1840
Lieu d'édition
Italia
Auteur
Botta Carlo
Éditeurs
S. n. t.
Thème
Pensiero politico, Risorgimento, Lombardia
Jaquette
Non
Etat de conservation
En excellent ètat
Langues
Italien
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Oui

Description

2 tomi in un vol. in-16° in legatura coeva m. pelle nera con titolo e filetti in oro, fregi in oro e a secco al dorso. Sparse fioriture, qualche traccia del tempo. In buono stato. Comprende: 1) Carlo Botta, Pensieri politici, cit., pp.294, (2). Assai rara ristampa, impressa senza dati tipografici e col fittizio luogo 'Italia' di questi pensieri dello storico canavesano sulla Convenzione Nazionale Lombarda, pubblicati per la prima volta nel 1797 col titolo 'Proposizione ai Lombardi di una maniera di governo libero'. La dissertazione venne presentata al concorso bandito dall'Amministrazione generale della Lombardia su 'Quale dei governi liberi meglio convenga alla felicità dell'Italia' (tale concorso fu poi vinto dal Gioja). 'Nello scritto è costante la preoccupazione del Botta che la Lombardia riesca a darsi una costituzione propria, che non sia 'servile imitazione', ma 'libera e sciolta creazione', anche se ispirata ai principî della rivoluzione francese 'che sono verissimi'. La Lombardia avrebbe dovuto essere divisa in municipi, tutti, all'incirca, di una medesima grandezza. In un governo veramente libero gli 'umori e le dissensioni' non soltanto erano inevitabili ma utili alla cosa pubblica, come erano inevitabili i contrasti sociali fra la plebe e gli ottimati. 'In uno stato libero deve, e non può non esistervi una certa divisione fra la plebe e gli ottimati. Questa salutare divisione fa che l'uno l'altro osservi, acciocché né l'uno né l'altro attenti alle pubbliche libertà'. Per evitare, però, che lo 'stato di guerra' tra le due classi passasse dallo stato latente a quello attuale, era indispensabile, per il B., procedere a una distribuzione di terre che potesse alleviare la miseria e l'indigenza delle classi umili. Se tutta la proprietà fondiaria della Lombardia fosse stata divisa in parti uguali, a ciascuna famiglia sarebbe toccata terra pari a un estimo di 750 lire; senza voler pareggiare meccanicamente tutte le proprietà, sarebbe stato possibile attribuire una certa estensione di terra a ogni famiglia bisognosa.' (Giuseppe Talamo in D.B.I., XIII, 1971). Il Botta propose in questo suo scritto un modello di governo utopistico repubblicano: un Senato di 30 membri che facesse le leggi, un Tribunato che le proponesse, 2 tribuni del popolo in magistrature elettive e la distribuzione delle terre pubbliche a un minimo di 300 lire annue garantite a ogni famiglia. Bertarelli, 2182. Cfr. Saitta, Alle origini del Risorgimento, I, pp. 3-171. 2) Jules MIchelet - Edgar Quinet, De' Gesuiti. S.l., s.n.t., 1850 ca., pp. (2), 312. Il volume appare privo di un frontespizio a stampa, sostituito da un occhietto. Prima edizione italiana, priva di dati tipografici. Lo scritto di Michelet giunge sino alla p. 103; seguono le lezioni del Quinet sullo stesso argomento. Si tratta della prima versione italiana del pamphlet antigesuita Les Jésuites démasqués. Conseils de Satan aux Jésuites. I due grandi storici immaginano che Satana in persona impartista consigli alla Compagnia di Gesù. Il libello apparve originariamente in Francia all'interno del volume 'Des Jésuites' (Paris, 1843). Il volume nacque come replica a un virulento attacco scagliato nel marzo 1842 da 'L'Univers' di Louis Veuillot all'indirizzo, oltre che di Michelet e di Quinet, di Adam Mickiewicze di 15 professori del Collège de France e della Sorbonne, accusati di insegnamento sovversivo. Michelet rispose per le rime, denunciando una congiura gesuitica ai danni della Francia e riscuotendo grande successo popolare; il libro vendette 5.000 copie nei primi 10 giorni dalla sua uscita e 10.000 altre copie nel corso dell'anno della pubblicazione. Cfr. Lacouture, Jésuites, II, p. 545 e pp. 98 e sgg.
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