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Livres anciens et modernes

Gilberto Freyre

PADRONI E SCHIAVI. LA FORMAZIONE DELLA FAMIGLIA BRASILIANA IN REGIME DI ECONOMIA PATRIARCALE

GIULIO EINAUDI, 1965

26,99 € 29,99 €

Studio Maglione Maria Luisa

(Napoli, Italie)

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Détails

Année
1965
ISBN
9788806238797
Lieu d'édition
TORINO
Auteur
Gilberto Freyre
Volume
1
Série
Volume 7 di Nuova biblioteca scientifica Einaudi
Éditeurs
GIULIO EINAUDI
Format
23 cm
Thème
Colonizzazione, Antropologia, Studi culturali, Brasile, Sociologia, Storia, Etnologia, Razzismo
Description
BROSSURA
Jaquette
Non
Etat de conservation
En excellent ètat
Langues
Italien
Reliure
Couverture souple
Premiére Edition
Oui

Description

DISPONIBILITÀ GARANTITA AL 99%; SPEDIZIONE ENTRO 12 ORE DALL'ORDINE. OTTIME CONDIZIONI GENERALI, LIEVI SEGNI DEL TEMPO. DEDICA IN ANTIPORTA.

Gilberto de Mello Freyre (Recife, 15 marzo 1900, Recife, 18 giugno 1987) è stato uno scrittore, pittore e sociologo brasiliano. È considerato uno dei maggiori autori che il Brasile ricordi.

In Padroni e Schiavi (1933) Freyre trasformava il meticciato da problema razziale e sociale a processo culturale positivo, riconosceva il ruolo centrale avuto dagli indigeni e dagli africani nella costruzione del Brasile e affermava il carattere fondamentalmente armonioso delle relazioni tra padroni e schiavi prima dell'abolizione, e tra bianche e neri dopo l'abolizione. Da qui, sostiene Ribeiro, l'idea del Brasile come nazione nata da un sistema armonioso di relazioni razziali, da un amalgama di culture differenti, interpretazione che poggiava non solo sulla connotazione culturale della nozione di razza, ma anche sulla dimensione familiare, segnatamente quella delle relazioni sessuali, mentre i vizi sociali venivano attribuiti principalmente all'atmosfera della monocultura schiavista che dominò il paese fino alla seconda metà dl XIX° secolo. Secondo Freyre il processo di colonizzazione dei portoghesi è stato meno violento poiché è stato integrato nelle relazioni sessuali tra uomini portoghesi e donne indigene e africane, e poiché queste relazioni sessuali sono considerate naturali e non anch'esse dei rapporti di potere. In realtà, il processo di branqueamento e poi, in minor misura, il meticciato è pensato come una pratica diffusa e valorizzata di relazioni sessuali miste unidirezionali, uomini bianchi con donne nere – ma non il contrario – un'asimmetria che rivelava la relazione di sudditanza della donna.

È da notare che l'idea della mescolanza di razze come un attributo positivo della popolazione fu articolato da Gilberto Freyre nel 1933, in contrasto con la posizione allora dominante in Brasile che considerava la mescolanza di razze una degenerazione e conseguentemente guardava con pessimismo al futuro del paese. Ma una volta accettato che il meticciato rappresentava l'unità nazionale, il nazionalismo poteva essere elaborato come un progetto di omogeneità culturale, di recupero e valorizzazione delle tradizioni popolari considerate originali e autentiche contro l'influenza straniera, di modernizzazione e centralizzazione della politica. Nasceva così l'idea della democrazia razziale, un immaginario elaborato interamente da una posizione sociale specifica; quella dell'uomo bianco padrone di una casa-grande, delle sue relazioni con le donne schiave e della riproduzione che ne conseguiva e che permetteva la formazione di un Brasile meticcio e rendeva possibile erotizzare l'ineguaglianza di potere tra donne e uomini nel contesto coloniale. Chiaramente Freyre non considerava il carattere conflittuale tra i gruppi sociali, per cui poteva affermare che i proprietari terrieri hanno avuto, malgrado le responsabilità a loro attribuite, una funzione fondamentalmente positiva nell'umanizzazione del rapporto tra padrone e schiavo. In quest'operazione, la Miscigenação rappresenta la mediazione neutra tra le specificità culturali di ciascun gruppo, e l'elogio del meticciato un modo per sfumare le ineguaglianze sociali. Per questo, l'idea che una pratica diffusa e valorizzata di relazioni sessuali miste sia la prova della mancanza di razzismo del Brasile è un elemento forte e potente nell'autopercezione che i brasiliani hanno oggi del razzismo e dell'antirazzismo. La valorizzazione del meticciato ha portato alla valorizzazione della mescolanza tra gruppi piuttosto che la loro contrapposizione, a un continuum, quindi, che nega l'opposizione bianco/nero, ma non il sistema di valori socialmente stabilito che definisce come positivo il polo chiaro e negativo quello scuro, il che comporta che essere classificati come neri costituisce uno stigma sociale. Inoltre, la valorizzazione del meticciato avveniva sul piano dell'identità nazionale e su quello delle pratiche culturali, senza per questo implicare l'integrazione dei cittadini neri nella società brasiliana, per cui essi continuano ad occupare posizioni marginali del mercato del lavoro e, quindi, sono in gran parte poveri.

Studi recenti hanno definitivamente archiviato la favola della democrazia razziale, opportunamente inventata da Gilberto Freyre (Padroni e schiavi, 1933), che resiste, però, a livello popolare e spesso anche a quello politico, perché offre un conveniente alibi a molti. Freyre asseriva che la schiavitù avesse incoraggiato la tolleranza e la promiscuità per cui i brasiliani sarebbero stati inerentemente privi di pregiudizi, contrariamente a quello che l'autore aveva riscontrato in Europa, negli USA e in Africa. Freyre pose l'accento su come le tre razze avessero contribuito alla formazione della nazione, per cui i brasiliani dovevano essere orgogliosi della loro etnicamente mista e unica civiltà tropicale. Un'ideologia, quella di Freyre, che promuoveva la nozione dell'armonia razziale brasiliana, considerando così le discriminazioni subite dagli afro-brasiliani come essenzialmente questioni di classe sociale. In questo modo, i movimenti dei diritti civili degli afro-asiatici venivano privati di un obiettivo in funzione del quale mobilitarsi. Se ufficialmente la Miscegenazione è orgogliosamente riconosciuta come un tratto caratteristico nazionale, non è stato così fino a tempi recenti e anche oggi si cerca di evitare di ammettere che alla sua origine ci sia lo sfruttamento sessuale e di classe. La posizione di Freyre è perfettamente in linea con la storiografia lusitana che da sempre enfatizza la particolare capacità portoghese di creare società multirazziali, di saper creare una terza cultura, dopo quella occidentale e quella delle popolazioni indigene, che fonde ed integra nel reciproco contatto le idee e i valori propri di ciascuna in una dimensione superiore.

Descrizione bibliografica
Titolo: Padroni e schiavi: la formazione della famiglia brasiliana in regime di economia patriarcale
Titolo originale: Casa-grande & Senzala: formaçao da familia brasileira sob o regime de economia patriarcal
Autore: Gilberto Freyre
Introduzione di: Fernand Braudel
Traduzione di: Alberto Pescetto
Editore: Torino: Giulio Einaudi, 18 Maggio 1965
Lunghezza: 543 pagine; 23 cm
ISBN: 8806238795, 9788806238797
Collana: Volume 7 di Nuova biblioteca scientifica Einaudi
Soggetti: Politica, Società, Colonizzazione portoghese, Antropologia culturale, Studi culturali, Secolo 16-19, Relazioni sociali, Brasile, Condizioni economiche, Scienze sociali, Sociologia rurale, Famiglia, Brasiliani, America del Sud, Portogallo, Colonie portoghesi, Aspetti antropologici, Storia moderna, Case e catapecchie, Decadenza, Patriarcato rurale brasiliano, Razzismo, Indigeni, The Masters and the Slaves, Schiavitù, Schiavi afroamericani, Schiavismo, Padroni, Proprietà, Nordeste, Integração portuguesa nos Trópicos, Economia patriarcale, Uomini, Donne, Lavoro, O escravo negro na vida sexual e de familia, Neri, Negri, Vita sessuale, Sessualità, Riproduzione, Gauchos, Razze, Integrazione, Mescolanze, Incrocio, Mitologia, Miti, Africani, Elide Rugai Bastos, Civilizzazione brasiliana, Civiltà, Brazilian Civilization, Genitori, Religione, Clima, Posizione geografica, Lingua, Tropici, Agricoltura, Contadini, Terra, Piantagioni, Gesuiti, Cristianizzazione, Cristianesimo, Influenze culturali, Abitazioni, Case, Sobrados, Mucambos, Bianchi, Anni Trenta, Novecento, Saggistica, Senzalas, Dimore coloniali, Nuovo Mondo, Fustel de Coulanges, Folklore, Engenhos, Capanne, Canna da zucchero, Fazendas, Aziende, Migrazioni, Cappelle funerarie, Morti, Sepoltura, Convivenza, Bambini, Alimentazione, Abitudini, Canti primitivi, Danze, Danza, Musica, Città, Periferia, Urbanesimo, Casa padronale, Etnologia, Europa, Europei, Natura tropicale, Viaggiatori, Malattie, Costumi, Documenti, David Riesman, Critica, Soares de Sousa, Vespucci, Léry, Lopes Gama Sacramento, von Martius, Viana Oliveira, Nobrega, Pitt-Rivers, Pietro II, Reali, Re, Carvalho e Mello Pombal, Burton, Byron, Cardim, Dampier, Dionigi, Cavalcanti, Coelho, Ferdinando il Cattolico, Fernando I, Graham, Montezuma, Karsten, Azevedo, Anchieta, Cardinale Alessandrino, Michele Bonelli, Famiglie, Libri Vintage Fuori catalogo, Bibliografia, Riferimento, Consultazione, Letteratura, Ocas, Fattorie, Animali, Giocattoli, Vestiario, Gusto, Figli illegittimi, Amanti, Concubine, Matrimonio, Riti, Rituali, Minas Gerais, Unioni, Concubinato, Sexual and Family Life, Glossary of the Brazilian Terms, Studi etnici, Negros, 1888, Abolizione, Ottocento, Paradiso razziale, Estudos Afro-Asiáticos, Fazendeiros, Senhores de ebgenhos, Miscegenazione, Miscigenação, Mulatti, Indigeni, Convivenza pacifica, Teorie sociologiche, Lusitani, Lusotropicalismo, Democrazia razziale, Matrimoni interrazziali, Pregiudizi razziali, Fusione, Assimilazione, Tolleranza, Aventura e Rotina, Antonio de Oliveira Salazar, Imperialismo culturale, Società multietnica, Politics, Society, Portuguese colonization, Cultural anthropology, Cultural studies, 16-19th century, Social relations, Brazil, Economic conditions, Social sciences, Rural sociology, Family, Brazilians, Portugal, Portuguese colonies, Anthropological aspects, Modern history, Houses and shacks, Decadence, Brazilian rural patriarchate, Racism, Mestizo, Indigenous, Slavery, African American slaves, Property, Patriarchal economy, Men, Women, Work, Blacks, Negroes, Sex life, Sexuality, Reproduction, Races, Integration, Mixings, Crossroads, Mythology, Myths, Africans, Brazilian civilization, Civilization, Parents, Religion, Climate, Geographic location, Language, Tropics, Agriculture, Peasants, Land, Plantations, Jesuits, Christianization, Christianity, Cultural influences, Dwellings, Houses, Whites, Years Thirties, Twentieth century, Nonfiction, Senzalas, Colonial mansions, New world, Huts, Sugar cane, Companies, Migrations, Funeral chapels, Dead, Burial, Coexistence, Children, Nutrition, Habits, Primitive songs, Dances, Music, City, Suburbs, Urbanism, Manor house, Ethnology, Europe, Europeans, Tropical nature, Travelers, Diseases, Customs, Documents, The Catholic, Families, Out of print books, Bibliography, Reference, Consultation, Literature, Farms, Animals, Toys, Clothing, Taste, Illegitimate children, Lovers, Concubines, Marriage, Rites, Rituals, Unions, Concubinage, Ethnic studies, Negros, Abolition, Nineteenth century, Racial paradise, Miscegenation, Mulattos, Indigenous people, Peaceful coexistence, Sociological theories, Lusitanians, Lusotropicalism, Racial democracy, Interracial marriages, Racial prejudices, Fusion, Assimilation, Tolerance, Cultural imperialism, Multi-ethnic society

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