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Livres anciens et modernes

Anonimo

Orazioni a Maria SSMA, detta di S. Maria Maggiore con un cenno storico sull'origine del Culto della Sacra Immagine.

Presso Pietro Aurelj,, 1837

50,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italie)

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Détails

Année
1837
Lieu d'édition
Roma,
Auteur
Anonimo
Éditeurs
Presso Pietro Aurelj,
Thème
PRIME EDIZIONI STORIA LOCALE SALUS POPULI ROMANI ICONE MIRACOLI
Langues
Italien

Description

In 12°; 10 pp. e una c. di tav. in antiporta con immagine della "Mater Amabilis". Senza brossura ma non slegata. Prima rara edizione, nessun esemplare censito in ICCU, di questo devozionalia che contiene la storia della celebre immagine sacra conservata a Roma in Santa Maria Maggiore oggi conosciuta come "Salus Populi Romani". È ritenuta un'icona del primo millennio cristiano, dipinta secondo la tradizione da san Luca. L'immagine attuale, che mostra varie ridipinture successive risalenti al medioevo che ne rendono difficile una precisa collocazione temporale "è stata datata con sicurezza a quasi ogni possibile periodo compreso tra il V secolo e il XIII". Anche il recente studio di M. Wolf "afferma, con cautela, che è probabilmente tardoantica" nella sua forma originale. Per secoli l'icona venne posta sopra la porta del battistero della basilica e nel 1240, come si evince da un documento, le venne attribuito il titolo di Regina Coeli. In seguito fu spostata nella navata e dal XII secolo fu conservata in un tabernacolo di marmo. Dal 1613 è stata sistemata sopra l'altare della Cappella Paolina (costruita appositamente per essa). Il Pontificale Romano offre un dato ulteriore riguardo alle sue origini: "La basilica liberiana, oggi chiamata Santa Maria Maggiore, fu fondata da papa Liberio (352-366) e fu restaturata ed ampliata da Sisto III.papa Liberio selezionò un'immagine venerata che appesa nell'oratorio pontificio. Fu verosimilmente portata a Roma da Sant'Elena, madre di Costantino, nel IV secolo". "nel 593 papa Gregorio I portò in processione l'icona mariana per far cessare la peste che in quel tempo imperversava su Roma. Nel 1571 papa Pio V pregò l'icona per implorare la vittoria nella battaglia di Lepanto. Nel 1837 Papa Gregorio XVI l'ha pregata per chiedere la fine di una epidemia di colera. Altri esempi più recenti di devozione papale sono quelli di Paolo VI, Giovanni Paolo II, che l'ha indicata come protettrice delle GMG, Benedetto XVI, che ha venerato la Salus populi romani in diverse occasioni, nonché di Papa Francesco che ha effettuato la prima visita da pontefice in tale basilica per pregare innanzi a tale icona.". Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione.