Operum P. Ovidii Nasonis editio nova Nic. Heinsius Dan. F. recrensuit ac notas addidit

LEGATURA; PRIMA EDIZIONE CURATA DA HEINSIUS. In-12, 3 parti in 6 voll.: pp. [24], 234 [i.e. 334]; 356, [12]; [16], 365, [3]; 537, [1]; 465, [3]; 432. Finissima legatura di primissimo ‘800 in pieno marocchino verde intenso, piatti lavorati sia con bordure decorative impresse a secco che con doppie cornici di filetti singoli in oro, labbra ornate in oro verso gli angoli e unghiature altrettanto finemente dorate. Titolo, tomaison e data (errata, 1561) impressi ai dorsi, cadenzati da 4 nervi, filetti e fregi in oro. Sguardie marmorizzate con 2 bottellini cartacei al risguardo disopra del primo volume con numeri di catalogazione. Carattere romano ed un poco di corsivo. Capilettera ornati, testatine e finalini silografici, impresa dello stampatore ai primi tre volumi, che contengono le opere e presentano i frontespizi, datati rispettivamente 1658, 1659 e 1661. Frontespizio allegorico in rame a tutta pagina al primo volume con margini tagliati corti, senza intaccare l’incisione, ma con perdita del numero finale dell’anno di stampa alle nota tipografica. medaglione impresso all’inverso con il profilo del poeta dell’antica Roma alla fine delle 12 carte preliminari (non descritto da Willems). Un’ottima copia in magnifica legatura.

Prima edizione curata dall’olandese Niklaas, o Nicolaas, Heinsius (1620-1681; figlio di Daniel, che fu il più famoso erudito del Rinascimento olandese) delle opere di Ovidio, e terza edizione elzeviriana del poeta latino stampata da Louis e Daniel Elzevir. Il primo volume contiene il complesso degli “scripta amatoria” a partire da “Heroides”, il secondo le celebri Metamorfosi ed il terzo “Fasti, Tristia, Ponticae epistolae, et Ibis”. Per ognuno di questi volumi Heinsius ha scritto un volume di note e commento, ovvero i volumi 4, 5, 6. Secondo Willems, a confronto con le altre edizioni elzeviriane di Ovidio, tra cui una curata dal padre Daniel (1629), questa di Niklaas “est beaucoup plus correcte, et nous parait mériter la préférence”. Willems 1271.