Nuovo Dizionario Geografico. Nuova edizione interamente rifusa, riveduta e corretta colla massima cura dietro gli ultimi trattati di pace ed i cambiamenti politici avvenuti fino al presente. Prima traduzione italiana fatta sull'edizione di Parigi.

4 voll. in 2 tomi in-8° (212x133mm), pp. 739 (numerazione continua tra i quattro voll., che presentano un unico frontespizio), legatura coeva m. pelle marrone con titolo, fregi e segnature di volume in oro ai dorsi. Piatti in cartone marmorizzato, tagli a spruzzo azzurri, marche tipografiche ai frontespizi. Quattro grandi carte geografiche ripiegate dell'Europa, dell'Asia, dell'Africa e dell'America, incise su rame da Carlo Cominotti e stampate dalla Calcografia Vignozzi di Livorno, la prima delle quali, dedicata all'Europa e a parte dell'Asia Minore, è all'antiporta del primo vol. Dedica a stampa degli editori al Marchese Paolo Garzoni Venturi. Testo su due colonne. Tavole preliminari delle tavole e delle abbreviazioni. Macchie alla p. 335-336, sparsi aloni e bruniture, toccanti talora anche le cartografie, ma in discrete condizioni. 'Prima traduzione italiana fatta sull'edizione di Parigi del 1822 da Luigi Nardi e da questo arricchita di copiose aggiunte, e singolarmente della nomenclatura di molti luoghi dell'Italia omessi nell'originale' (dal frontespizio). Questo importante dizionario geografico venne pubblicato per la prima volta nel 1747 in forma pseudonima; il suo autore, celato sotto il nome 'Vosgien', fu il Ladvocat, che, per compilarlo, riprese in gran parte il 'Dictionnaire géographique' di Buzen de la Martiniére. Nel testo per ogni centro abitato sono riportati il numero di abitanti al momento della stampa del volume, le chiese, i monumenti e gli edifici principali, le festività, i sistemi di misura, le stazioni e gli uffici di posta. L'abate Ladvocat, letterato francese, nacque a Vaucouleurs nel 1709 e morì a Parigi nel 1765. Professore e bibliotecario alla Sorbona, fu anche valente semitista, autore di una grammatica ebraica, e ricoprì la carica di curato di Domrémy, il villaggio lorenese patria di Giovanna d'Arco. I suoi molti studi, rispecchianti la vastità dei suoi interessi e della sua dottrina, spaziano dall'ebraismo alle lettere classiche, dalla storia alla filosofia alla matematica. Barbier, III, 499.