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Livres anciens et modernes

Anonimo

Novena o siano Esercizj Divoti in onore di Gesù Nazareno Divino Redentore del Mondo. Da Praticarsi per nove giorni avanti la sua festa, o in altro tempo dell'anno, secondo li bisogni sì spirituali, che temporali, che averà la persona, che voglia

Nella Stamperia della Ven. Cannetti a Pasquino,, 1822

38,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italie)

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Détails

Année
1822
Lieu d'édition
In Roma,
Auteur
Anonimo
Éditeurs
Nella Stamperia della Ven. Cannetti a Pasquino,
Thème
DEVOZIONALIA DIVINO REDENTOR ROMA
Langues
Italien

Description

In 12°; 46 pp. e una bella c. di tav. in antiporta xilografica con riproduzone della miracolosa immagine di Gesù Nazareno conservata nella Chiesa dei RR. PP. Trinitari Scalzi del Riscatto nella Corte di Spagna.Senza brossura ma non slegato. Le prime 12 pagine contengono la storia della miracolosa immagine. Leggermente rifilato nel margine supeirore con taglio della parola "Novena" al frontespizio e di alcuni numeri di pagina. Esemplare in buone condizioni di conservazione. Prima edizione di questo raro devozionalia dedicato alla miracolosa immagine di Gesù Nazareno qui riprodotta in antiporta. Non ci sono, al momento, edizioni di quest'opera censite in ICCU prima della metà dell'ottocento. "Nel 1600 la statua lignea di Gesù Nazareno, alta m 1,73, opera di un artista sivigliano, viene donata alla chiesa dei Cappuccini che si trovava a Mamora, città marocchina fortificata appartenente alla Spagna, insieme ad altre immagini sacre. Il 26 aprile 1681 la fortezza di Mamora fu assediata e conquistata nei giorni successivi da un esercito di Mori del re Muley Ismail, che presero in ostaggio, oltre ai prigionieri, le immagini sacre trovate in chiesa e le portarono a Mequinez, alla corte del re. Le immagini subirono oltraggi di ogni genere e la statua di Gesù Nazareno fu addirittura gettata in un letamaio, fino a quando un frate laico, fra Pedro de Los Angeles dei padri Trinitari Scalzi, in virtù del suo carisma, chiese il riscatto di sette immagini sacre in cambio di sette mori, che il re avrebbe potuto scegliere tra i prigionieri catturati dagli spagnoli con la condizione che il religioso sarebbe stato bruciato vivo se non avesse tenuto fede all’accordo. Il re accettò a patto che il frate trovasse il denaro corrispondente al peso della statua che era di legno massiccio. Al momento del peso bastarono 30 monete d’oro che il re Carlo II aveva inviato per il riscatto, a simbolo dei 30 denari con cui Giuda aveva venduto Gesù. Da quel momento la statua fu considerata miracolosa dai cristiani ma accese l’ira dei musulmani che volevano incendiare la città. Una terribile peste fece strage nella città e i musulmani si disinteressarono della statua, ritenendola riscattata dai 30 denari. Così le statue furono portate a Ceuta dove, al termine di una solenne processione, furono collocate nel Real Convento dei Padri Trinitari Scalzi e si cantò il Te Deum di ringraziamento; il tutto avvenne il 28 gennaio 1682".
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