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Livres anciens et modernes

ALBERONI, Giulio

Memorie Istoriche della fondazione ed erezione del nuovo collegio ecclesiastico di San Lazaro...

Fatte in vicinanza di Piacenza sua patria. Con una raccolta de, 1739

14000,00 €

Pregliasco Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1739
Lieu d'édition
Faenza
Auteur
ALBERONI, Giulio
Éditeurs
Fatte in vicinanza di Piacenza sua patria. Con una raccolta de
Thème
Libri Antichi
Etat de conservation
En bonne condition
Langues
Italien
Reliure
Couverture rigide
Condition
Ancien

Description

>In-folio (mm 411x277), pp. VII (incluso frontespizio in rosso e nero), 80 con bel ritratto dell'Autore, con in mano la pianta del Collegio, entro un'elaborata bordura, inciso in rame ripiegato all'antiporta. Il dipinto di dalle Piane fu poi inciso da Antonio Friz; in fine 7 grandi tavole ripiegate e incise da Francesco Mazzoni, che raffigurano il Gran Collegio di S. Lazaro di Piacenza da diverse angolature: la facciata, le piante del pianterreno, del primo piano nobile e del piano superiore, la veduta in prospettiva del Cortile, gli spaccati dello scalone e lo spaccato in profilo e prospetto dello Scalone del Collegio. Testo entro doppia bordura, alcuni testatine, finalini e capilettera xilografici. Esemplare bellissimo, su carta forte, con le tavole integre, benché ripiegate, in splendida legatura coeva in piena pelle rossa con ricchi fregi in oro al dorso e ai piatti, taglio superiore dorato, cuffie e angoli abilmente restaurati. L'interno assai fresco e marginoso; qualche lettera a penna in calce al recto e verso del frontespizio.
Prima ed unica edizione, rarissima, di interessante opera sul Collegio di San Lazaro di Piacenza, detto anche Collegio Alberoni, tutt'ora esistente. In origine era un antico ospedale di lebbrosi e, essendo ormai decaduto, il cardinale Alberoni (1664-1752) pensò di farne un collegio ecclesiastico, dopo aver ottenuto l'approvazione pontificia il 13 luglio 1732.  Giunto a Piacenza poco dopo, l'Aautore diede inizio ai lavori di demolizione e ricostruzione, dimostratosi  eccellente architetto. La prima pietra fu posata il 4 settembre 1732 e la costruzione proseguì fino al giugno 1746 quando, durante la guerra di successione austriaca, l'edificio venne quasi completamente distrutto: restarono in piedi l'ingresso, lo Scalone, la Biblioteca, la chiesa e la sagrestia. Nonostante ciò l'Alberoni, ormai anziano, non si perse d'animo e nel 1748, impiegando a ritmo serrato più di 100 operai, riuscì a portare a compimento il suo progetto e nell'agosto 1751 sottopose ad esame i futuri chierici del Collegio, scegliendone 18. Grandiosa opera, stampata con grande eleganza; introvabile sul mercato e anche in biblioteche italiane, essendone censiti soli 11 esemplari, alcuni incompleti. Melzi Anonime e pseudonime II, 784.