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Livres anciens et modernes

Cicero Marcus Tullius, Livius Titus, Plutarchus, Nepos Cornelius

Marci Tullii Ciceronis Omnia, quae in hunc usque diem extare putantur opera, in tres secta tomos, & ad variorum, vetustissimorumque codicum fidem diligentissime recognita, ac ultra omnes hactenus visas aeditiones, locis aliquot locupletata.

per And. Cratandrum,, 1528

1100,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italie)

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Détails

Année
1528
Lieu d'édition
Ex inclyta Germaniae Basilea,
Auteur
Cicero Marcus Tullius, Livius Titus, Plutarchus, Nepos Cornelius
Éditeurs
per And. Cratandrum,
Thème
CLASSICI LATINI SWISS SVIZZERA BASILEA BASEL STAMPATORI RARITA', PRIME EDIZIONI

Description

In 2°; tre tomi: (36), 143 [i.e.153], (68) cc.; 281, (1 carta con la marca tipografico); 198, [1] (saltata la numerazione di carta 89). Esistono esemplari che presentano, dopo carta 198 del terzo volume, altre carte da 199 a 391 contenti l'opera filosofica mai aggiunte in questo esemplare. Esistono diversi esemplari con questa caratteristica, in particolare quelli apparsi in paesi di fede cattolica. Ciò fa supporre che si tratti di una decisione editoriale legata, forse, all'ingresso dei volumi in ambienti dove la censura cattolica non premetteva la lettura di questa parte dell'opera. Sono infatti gli esemplari comparsi in Italia a presentare questa particolare assenza dell'ultima parte del terzo volume. Di solito, in questi esemplari sono assenti anche le 68 carte non numerate qui allegate la primo volume ma di solito poste alla fine del terzo volume che contengono l'indice. L'opera presenta 3 marche tipografiche al frontespizio e 1 alla fine del tomo II, cornici xilografiche, iniziali figurate e ornate. Un tarletto al margine esterno bianco di una ventina di carte nella parte finale del primo volume, ininfluente. Una piccola mancanza di carta in prossimità della marca tipografica finale del secondo volume, anticamente integrata con una pecetta al recto della stessa. Uno strappo senza perdita di carta, anticamente richiuso con una pecetta al recto dell'ultima carta, ininfluente. Un timbretto ex-libris ottocentesco di proprietà privata al frontespizio del secondo volume "P. G. Savio". Legature omogenee realizzate tra la fine del seicento e l'inizio del settecento, in piena pelle maculata con dorso a 5 nervi. Titolo, autore e ricchi fregi in oro ai tasselli. Tagli marmorizzati. Piatti interni foderati con bellissima carta coeva a motivi floreali. Qualche lieve strofinatura e piccola mancanza di pelle ai margini bassi del dorso. Alle prime carte bianche note degli inizi del novecento manoscritte autografe di noto critico d'arte italiano che indicano il luogo di acquisto dei volumi e la data ed in più una lunga nota che analizza la cornice dell'opera “Il fregio a nota 3 è firmato a metà delle due candeliere I F, le belle iniziali ricordano il fare di quelle di Holbein che appunto, nel 1528 aveva ripreso a lavorare attivamente in Basilea per conto di librai.”. Esemplare in buone condizioni di conservazione. Bella marca tipografica ad ogni frontespizio con “Donna (probabilmente rappresentazione dell'Occasione) con i piedi alati, posta su un globo che tiene nella mano destra un rasoio. Una delle più rare ed importanti edizioni dell'opera di Cicerone edita dal celeberrimo stampatore svizzero, Andream Cratandrum. Alcune parti di questi lavori di Cicerone erano già state pubblicate da Aldo Manunzio nel 1511 ma questa edizione, è la prima edizione che si avvale degli interventi correttivi del famoso umanista Michael Bentinus,nato nel 1495 e morto poco prima della pubblicazione di questo volume, nel 1528 che fu tra gli amici più intimi di Hans Denk che fra l'latro morì proprio in casa sua. Bentinus, olandese di nascita, visse e lavorò per buona parte della sua vita a Basilea dove fu ben inserito nella cerchia erasmiano. Proprio la revisione di Bentinus rende questa edizione particolarmente ricercata ed apprezzata per la sua correttezza filologica. Rif. Bibl.: Graesse II, 156: «Le texte a été donné sur les editions Aldine antériores et quant aux Rhetorica sur celle d’Ascensius del 1511, mais Mich. Bentinus y a introduit plusieurs bonnes corrections, tirées de mss. L’ordre des puvrages a été altéré; il y a des variantes à le marge».
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