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Livres anciens et modernes

Maranini Giuseppe

La Rivoluzione francese nel "Moniteur"

Edizioni di Comunità, 1962

45,00 €

Mazzei Libreria Antiquaria

(Bagnone, Italie)

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Détails

Année
1962
Lieu d'édition
Milano
Auteur
Maranini Giuseppe
Éditeurs
Edizioni di Comunità
Thème
(Rivoluzione Francese - Giornali - Informazione)
Langues
Italien

Description

In-8°, pp. XXIV, 616, (2), legatura editoriale con sovraccoperta illustrata. Segni d'uso e del tempo alla sovraccoperta: in particolare uno strappetto, restaurato, nel margine inferiore della parte anteriore e macchioline d'umido. Con 28 tavole fuori testo di illustrazioni in bianco e nero. Leggere arrossature ai margini delle pagine, dovute al tipo di carta. Per il resto esemplare in stato di conservazione molto buono Antologia di articoli apparsi sul giornale "Gazette nationale ou le Moniteur universel": testo dunque quasi interamente in francese. Dall'Introduzione: "Il Moniteur universel è in Francia e in Europa il primo fortunato esperimento di grande giornale ufficioso di informazioni. Il geniale creatore di questo foglio non si proponeva di combattere per una fazione o per un'idea: si proponeva solo di tentare una speculazione editoriale, offrendo un grande strumento d'informazione, molto bene organizzato e tale da trovare larga accoglienza nel paese. Per navigare attraverso le tempeste della rivoluzione senza esserne travolto, il giornale doveva essere, come fu, relativamente spassionato, relativamente obbiettivo, e soprattutto sempre in armonia con il potere, dovunque il potere si trovasse, e quale che fosse la sua voce. Ma proprio questa sua versatilità ne fa un repertorio di eccezionale valore e interesse. Via via che le fazioni si avvicinano al potere, il Moniteur, sotto la veste della rispettabilità e dell'imparzialità, si mette in posizione tale da poterne riflettere il linguaggio e da non disturbarne gli interessi. Così l'avvicendarsi delle fazioni al potere è registrato dal Moniteur senza troppo bruschi capovolgimenti di linguaggio e di tecnica redazionale. Del resto il Moniteur evita di parlare in persona propria: racconta quello che gli altri dicono; solamente, non tutto quello che gli altri dicono. Gli basta non ascoltare più alcune voci, ascoltarne meglio altre, per trovarsi sempre in armonia con le sfere di governo. L'ufficiosità del Moniteur rende relativamente facile una valutazione critica del suo contenuto. Questo primo grande giornale di informazione si sforzava di riflettere nelle sue colonne nel modo più ampio possibile i dibattiti politici che agitavano la Francia, pur accordando speciali riguardi ai potenti dell'ora. Chi voglia sapere che cosa dicevano e cosa consentivano che fosse detto gli uomini che si avvicendarono al timone in quegli anni, non potrebbe trovare una fonte più soddisfacente. E poiché con rapida successione realisti, foglianti, fayettisti, girondini, montagnardi (a tacere di tutte le sottofazioni come Dantonisti, Maratisti, Robespierristi ecc.) fecero il loro tragico esperimento di governo, noi troviamo, in successione cronologica, nelle pagine del Moniteur, l'opinione, le illusioni, le speranze di tutti gli uomini più eminenti del periodo rivoluzionario, nel momento nel quale la loro azione ebbe maggior rilievo storico".
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