La presenza di Orfeo

LIBROEdizione originale, prima tiratura.Esemplare n. 161 di soli 1000 numerati, che ancora conserva il raro pergamino originale semitrasparente protettivo; in ottime condizioni di conservazione (normali difetti al pergamino, con qualche minima mancanza perimetrale e tracce di sporco al piatto posteriore), a fogli chiusi, appena brunito ai bordi.Rara opera prima tirata in mille esemplari numerati (cinquanta di testa e 51-1000). L’edizione originale si distingue da una attestata ristampa coeva solo per l’uso del colore viola per il titolo in copertina e del colore marroncino per il ritratto all’antiporta (la seconda tiratura è stampata solo in nero). Questo dettaglio non è specificato nei maggiori repertori dedicati alle prime edizioni del Novecento italiano, né nelle monografie dedicate alla poetessa. -- Notevole esordio della più importante poetessa milanese del secondo Novecento: nei primi anni cinquanta «si manifestarono in lei i primi segni della malattia [.]. La ragione scatenante della crisi andava collegata al fatto che il suo primo libro, in uscita da Schwarz, era stato bloccato per mancanza di fondi: Merini non poteva sostenere le spese ma il problema venne risolto con l’intervento di una benefattrice, Ida Borletti, alla quale poi il libro venne dedicato. Arrivò così, tra speranze e incertezze, la pubblicazione della prima raccolta di versi, “La presenza di Orfeo” (Milano 1953). L'accoglienza fu notevole per un esordiente.  Pier Paolo Pasolini intervenne in “Paragone” con un saggio dedicato ai poeti orfici e diede rilievo alla “ragazzetta milanese” citando Georg Trakl e Rainer Maria Rilke; ma la poetessa si era guadagnata la stima di altri letterati del calibro di Piero Chiara e Luciano Erba che [poi] la inclusero nell’antologia “Quarta generazione” (Varese 1954)» (Ambrogio Borsani, voce DBI, 2014).

Edizione: edizione originale, prima tiratura.