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Livres anciens et modernes

Argens Jean Baptiste De Boyer (Marchese Di)

La Philosophie du Bon Sens, ou Réflexions Philosophiques sur l'Incertitude des Connoissances Humaines, à l'Usage des Cavaliers & du Beau Sexe. Nouvelle édition, revue, corrigée & augmentée d'un Examen Critique des Remarques de Mr. de l'Abbé d'Olivet

Chez Pierre Paupie, 1740

280,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1740
Lieu d'édition
A La Haye
Auteur
Argens Jean Baptiste De Boyer (Marchese Di)
Éditeurs
Chez Pierre Paupie
Thème
Filosofia, Illuminismo
Jaquette
Non
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Non

Description

2 voll. in-16° (160x96mm), pp. (2), XVI, 479, (2); (4), VIII, 476, (4) di catalogo dei libri stampati dall'editore, (2) bianche. Legatura coeva in vitello marmorizzato con titolo, tomaison, filetti e decori floreali in oro su dorsi a nervetti. Tagli rossi, sguardie marmorizzate. Frontespizi in rosso e in nero. Ritratto e antiporta calcografiche al primo vol. e dedicatoria a Monsieur de Boyer sormontata dal suo blasone, anch'esso inciso su rame. Ottimo esemplare. Ristampa riveduta, corretta e aumentata delle annotazioni dell'abate d'Olivet di quest'opera caratteristica del pensiero illuministico, profondamente influenzata da Pierre Bayle e condannata dal Parlamento di Parigi nel 1759 insieme al 'De l'Esprit' di Helvétius. Il libro, per il forte accento che pone sui limiti gnoseologici dell'intelletto umano (il buon senso evocato nel titolo è una difesa del valore dello scetticismo e del postulato dell'incertezza), fu apprezzato fra gli altri da Voltaire e fu letto anche, seppure in modo piuttosto critico, da Immanuel Kant, che lo ritenne quasi una minaccia di un libero pensatore ai diritti della ragione pura. Nel libro è anche contenuta un'aspra critica dell'astrologia giudiziaria' e dell'astrologia in generale. Jean Baptiste de Boyer d'Argens (Aix en Provence, 1704-Tolone, 1771), filosofo e letterato fecondissimo, fu ciambellano di Federico di Prussia e direttore dell'Accademia di belle arti di Potsdam. Nella sua varietà di interessi e nel suo eclettismo fu una delle figure rappresentative del suo secolo. Cfr. Quérard, I, 86. Caillet, 1609. Cioranescu, 8316-8318.