LIBROEdizione originale.CON AUTOGRAFO.Straordinario esemplare: la copia numero 34 di sole 89, dalla biblioteca di Giuseppe Ungaretti, pregiata dall’invio autografo dell’autore «Roma 25 luglio 1949 | Al mio caro amico Ungaretti | Bruno Barilli» e ben completa di tutte le tavole numerate e firmate dai rispettivi artisti. In ottime condizioni di conservazione, fresco e pulito (leggerissima brunitura al taglio superiore e al dorso; una piccola macchia in prossimità del piede sul piatto anteriore; legatura leggermente allentata). Rarissima grande plaquette tirata in sole 89 copie numerate a stampa (le prime 15 su carta “Duca di Parma”, e 16-89 su “Duca di Modena”). Praticamente assente dalle sedi istituzionali: manca del tutto al censimento ICCU, e OCLC registra a livello mondiale il solo «exemplaire no. 64. Presentation inscription from Barilli to Jean Paulhan, Rome, 19 octobre 1948. From the library of Jean Paulhan» archiviato alla Beinecke Library di Yale. È possibile localizzare alcuni esemplari in collezioni private seguendo l’iter delle mostre, come ad esempio: Alberto Savinio (Roma 1978, p. 220 del cat.), Giorgio De Chirico 1888-1978 (Roma 1981-1982, p. 203 del cat.), Casa Barilli (Parma 1997-1998, il n. 16 registrato a p. 261 del cat.). L’esemplare 18 è registrato, per quanto riguarda la sola litografia di Savinio, alla GAMC di Viareggio (già collezione Vera e Giovanni Pieraccini). -- Libro d’artista nato all’interno di quel cenacolo romano che pochi anni prima, complice il torchio privato di Velso Mucci e Dora Broussard, aveva prodotto le 14 cartelle del «Concilium Lithographicum» (1944-1947). L’incisore è infatti lo stesso, Iginio Alessandrini, e l’eleganza tipografica e la cura ossessiva del dettaglio sono quelle della collezione di cartelle del Concilium. Anche l’autore e gli illustratori sono tutti e quattro reduci dalla stamperia Mucci-Broussard di via Magutta, con Barilli e De Chirico già insieme in «Comme la lune» (1945) — prosa lirica non a caso ripresa qui, a chiusura della «Loterie». «La “Loterie” raccoglie, ritaglia, rimonta in collage, integra e sviluppa frammenti pubblicistici (da articoli apparsi, tra il 1943 e il 1947, su “Il Popolo d’Italia”, “Il Selvaggio”, “Costume politico e letterario”) e letterari (già autonomamente editi) — secondo pratica di compilazione (composizione) dei saggi musicologici per riciclo e gemmazione (uno nell’altro, dall’altro, dentro l’altro)» (Ferrari, p. 21). Tali riusi sono stati rintracciati con precisione filologica da Battistini e Cristiani nell’edizione moderna dei «Capricci di vegliardo» (p. 347). Il libro contiene cinque componimenti titolati «Amour et jalousie», «Malattia», «Administration des funérailles», «Portrait», «Comme la lune». -- Le tre incisioni svolgono il medesimo tema, che è poi lo stesso dell’ulteriore incisione in copertina, non firmata ma di Maccari: il ritratto dell’autore del libro, Bruno Barilli — riconoscibile per la testa ricciuta. De Chirico raffigura un Barilli in posa dannunziana, insonne in ambiente notturno appena rischiarato dalla luna (Comme la lune), conteso tra i libri e il pianoforte ai due estremi della composizione (n. 143 dell’opera grafica curata da Ciranna). In Maccari domina la scena il testone ricciuto, di profilo e con rivolo di sangue che sgocciola dal labbro; sotto, sulle assi di un palcoscenico, il profilarsi di una scena di guerra, un abbozzo di corpo di donna riverso e un allegorico abbraccio alla morte con scheletro e pipistrelli: quasi certamente omaggio alla seconda opera di Barilli, l’atto unico «Emiral» di cui compose musiche e libretto nel 1925, ispirato a una leggenda balcanica e incentrato sui temi della guerra e dell’amore. L’incisione di Savinio è senz’altro la più riuscita delle tre: «una testa alla Magritte con la nuca sopra giacca e cravatta», ebbe a definirla Arbasino nei «Ritratti italiani». Il disegno originale (esposto come «[Senza titolo]» nella retrospettiva personale Roma 1978, p. 220 del catalogo) reca la dedica autografa datata 1948 a Velso Mucci — chiudendo così idealmente il cerchio con il «Concilium lithographicum», cui quest’opera si pone, un anno dopo, come riuscitissima e conclusiva filiazione.Ciranna, De Chirico: catalogo delle opere grafiche; Appella & Trucchi, Mino Maccari 1898-1989 (Roma 1993); Ferrari (cur.), Barilli: La loterie clandestine (Genova 2015); Battistini & Cristiani (cur.), Barilli: Capricci di vegliardo (Torino 1982)