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Livres anciens et modernes

Enzo Melandri, Stefano Besoli, Roberto Brigati, Salvatore Limongi, Giorgio Agamben

La linea e il circolo. Studio logico-filosofico sull'analogia

Quodlibet, 2021

32,30 € 34,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italie)

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Détails

Année
2021
ISBN
9788822906656
Auteur
Enzo Melandri
Pages
XXXVIII-890
Série
Saggi
Éditeurs
Quodlibet
Format
222×141×57
Edité par
Stefano Besoli, Roberto Brigati, Salvatore Limongi
Thème
Logica, Filosofia: logica
Préface par
Giorgio Agamben
Etat de conservation
Neuf
Langues
Italien
Reliure
Couverture souple
Condition
Neuf

Description

Il tema "analogia" funge da filo conduttore, pietra di paragone e pretesto critico per una ricerca sopra i principî razionali – ma non per questo "logici" – che regolano nella prassi il modo umano di vivere, di sentire e di pensare. Da un punto di vista logico, l'analogia non ha ancora trovato una convincente sistemazione, ed è dubbio se potrà mai trovarla. C'è in essa qualcosa che non quadra, e che induce a estrometterla dall'universo del discorso di rigore. Tuttavia, dopo averla rifiutata in teoria, si continua a farne uso come nulla fosse. È sufficiente porsi con onestà alcune domande (che cosa provano i ragionamenti analogici? fino a che punto si possono considerare logici? entro quali limiti la logica è norma del razionale? è possibile contraddistinguere i concetti nei confronti delle metafore? a quali condizioni si può parlare di un'obiettività scientifica?) per dover rivedere in maniera spregiudicata molti dei nostri più accreditati abiti mentali. Da un punto di vista filosofico, l'analogia è insostituibile. Essa è il principale strumento di mediazione fra la conoscenza scientifica (particolare) e la coscienza filosofica (universale). In altri termini, l'analogia è il principio di simmetria che media e contrappone logica e dialettica. Secondo Platone, ci sono due diversi principî di simmetria: la "linea" e il "circolo". Dall'opposizione fra questi due principî ordinatori, tramite l'analogia, derivano molte importanti conseguenze e, non per ultimo, un rilancio della filosofia. E precisamente di una filosofia che non voglia essere né metafisica né pura critica, ma poetica dell'immaginazione esatta e scommessa sul futuro. (Risvolto dell'autore per la prima edizione, Il Mulino, 1968).