Livres anciens et modernes
de MUSI, Agostino.
La battaglia dei coltellacci
1531,, 1531
2300,00 €
Pregliasco Libreria Antiquaria
(Torino, Italie)
Les frais d'expédition corrects sont calculés une fois que l'adresse de livraison a été indiquée lors de la création de la commande. Un ou plusieurs modes de livraison sont disponibles à la discrétion du vendeur : standard, express, economy, in store pick-up.
Conditions d'expédition de la Librairie:
Pour les articles dont le prix est supérieur à 300 euros, il est possible de demander un plan de paiement échelonné à Maremagnum. Le paiement peut être effectué avec Carta del Docente, Carta della cultura giovani e del merito, Public Administration.
Les délais de livraison sont estimés en fonction du temps d'expédition de la librairie et de la livraison par le transporteur. En cas de retenue douanière, des retards de livraison peuvent survenir. Les frais de douane éventuels sont à la charge du destinataire.
Pour plus d'informationsMode de Paiement
- PayPal
- Carte bancaire
- Virement bancaire
-
Découvrez comment utiliser
votre Carta del Docente -
Découvrez comment utiliser
votre Carta della cultura giovani e del merito
Détails
Description
Foglio mm 335x460, inciso a bulino, II stato /V.
L'esemplare, monogrammato AV, è databile intorno al 1531, come sembrerebbe indicare la carta su cui è impresso avente filigrana circolare di difficile lettura. Tratto da un soggetto di Giulio Romano, artista con cui trattenne rapporti a Mantova tra il 1530 ed il 1532.
Antichi restauri visibili solo al verso. Opera priva di margine, rifilata all'interno della battuta del rame.
Di Agostino de Musi detto Veneziano (Venezia, 1490 ca. – Roma, 1540 ca.) si hanno scarsissime notizie, tanto che i pochi dati su di lui si ricavano quasi solo esclusivamente dalle sue incisioni. La sua produzione incisoria è assai vasta e consistente numericamente, soprattutto se rapportata al breve arco di tempo in cui fu realizzata, all'incirca tra il 1514 e il 1536. Ricevette la sua prima formazione artistica prendendo come modello Campagnola e Dürer. Dopo un periodo trascorso a Firenze si trasferì a Roma, dove conobbe Marcantonio Raimondi, inizialmente suo maestro e poi collaboratore, insieme a Marco Dente, nella "ditta" Raimondi, la prima vera e propria impresa artistico-commerciale impegnata nella riproduzione di soggetti raffaelleschi.
L'ultimo periodo della sua produzione è caratterizzato da alti risultati artistici, con incisioni che rivelano una particolare attenzione verso ricerche di carattere luministico, già presenti forse nei disegni di Giulio Romano, e spesso sottolineate dall'introduzione di sorgenti di luce artificiale che rendono più evidenti i contrasti.
Bartsch, n. 212; Massari, p. 237, n. 5; Minonzio, p. 291.