Détails
Lieu d'édition
In Venegia,
Auteur
Quintilianus Marcus Fabiuis
Éditeurs
Appresso Gabriel Giolito de Ferrari,
Thème
STAMPATORI VOLGARIZZAMENTI
Description
In 4° (); (40), 679, (1) pp. Legatura in cartoncino molle seicentesco con titolo manoscritto da mano coeva al dorso. Piccola e leggera brunitura al margine basso delle ultime 4 carte. Una ventina di carte leggermente ed uniformemente brunite a causa della qualità della stessa e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Stemma xilografio di Giolito al frontespizio con fenice tra le fiamme che si sprigionano da unanfora,con la testa volta al sole con motto Vivo morte refecta mea; Semper eadem, la fenice è ripetuta anche allultima pagina.Titolo e autore chiosati da mano coeva in elegante grafia ai tagli. Bellissima veste grafica con testatine, finalini e grandi iniziali xilografiche ornate ed animate. Seconda edizione dei Giolito di questo classico latino del grande oratore e maestro di retorica Marco Fabio Quintiliano (latino: Marcus Fabius Quintilianus; Calagurris Iulia Nassica, 35-40 d.C. Roma, 96 d.C.) nella traduzione dellumanista Orazio Toscanella celebre volgarizzatore di classici latini. Quintilaino fu autore di diverse opere ma Il suo capolavoro dedicato allamico Vittorio Marcello, funzionario della corte di Domiziano, per leducazione del figlio Geta è lInstitutio oratoria (90-96 d.C.), cioè la formazione delloratore e del futuro uomo politico, che compendia lesperienza di un insegnamento durato ventanni (dal 70 al 90 ca). Scopo di questopera è fungere da manuale per coloro che vogliano impegnarsi nellars oratoria ma la Institutio oratoria è anche un trattato denso di insegnamenti pedagogici e suggerimenti didattici. Qui propone una pedagogia illuminata e innovativa, correggendo il modello tradizionale. Per esempio è contrario alle punizioni corporali, considerandole controproducenti al processo educativo. Poi ha una attenzione particolare nei confronti delle inclinazioni personali e proprie del bambino. La pedagogia si basa su un processo sistematico, che non si sviluppa per assaggi o frammenti ma si basa su una programmazione ben precisa e congegnata, per questo definita enciclopedica, che punta cioè alla formazione generale dellallievo. È un metodo graduale, che procede dal più semplice al più complesso, dal generale alla definizione e continuo perché non ha un inizio e una fine ma dovrebbe durare tutta la vita. In questo lavoro interagiscono, oltre che leducatore, lalunno stesso, la scuola (che è una sorta di piccola società), la famiglia. Quintiliano riconosce nella figura materna un ruolo fondamentale nella formazione del bambino: la madre, nei primi anni di vita del figlio, deve impegnarsi il più possibile a parlar bene, in modo corretto, per far sì che non si creino lacune a livello linguistico già in tenera età. È concezione rivoluzionaria per certi punti di vista, in quanto la figura della donna era poco considerata, per quanto concerne questi compiti. È definita una pedagogia perfettiva: Quintiliano pensa e crede che ogni bambino possa diventare come Alessandro il Macedone, cioè la perfezione. Una figura da ammirare, per le sue gesta e soprattutto perché fu allievo di Aristotele (uno dei punti di riferimento di Quintiliano). Seneca invece criticò questo aspetto, perché riteneva limmagine di Alessandro Magno totalmente immorale, spregiudicata, diseducativa, un brutto esempio da seguire in quanto il peggior modello di persona e di condottiero. È una pedagogia della parola: vero che afferma che il bambino possa diventare tutto ciò che desideri, qualsiasi tipo di persona, però lobbiettivo finale della pedagogia proposta da Quintiliano è quella di formare il perfetto oratore. Il testo integrale dellopera, conosciuto solo in parte nel Medioevo, si deve alla scoperta di Poggio Bracciolini. Raro. Cfr.: IT\ICCU\RMLE\001811.