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Livres anciens et modernes

Eugenio Rizzi

L'ILLUSION COMIQUE 1. ANTIFATTO. ROMANZO

EDITORI RIUNITI, 1992

12,59 € 13,99 €

Studio Maglione Maria Luisa

(Napoli, Italie)

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Détails

Année
1992
ISBN
9788835936367
Lieu d'édition
ROMA
Auteur
Eugenio Rizzi
Volume
1
Série
I Grandi
Éditeurs
EDITORI RIUNITI
Format
22 cm
Thème
Narrativa, Letteratura, Romanzi, Borghesia romana, Società romana, Biografie, Roma, Autobiografie
Description
BROSSURA
Jaquette
Non
Etat de conservation
Neuf
Langues
Italien
Reliure
Couverture souple
Premiére Edition
Oui

Description

DISPONIBILITÀ GARANTITA AL 99%; SPEDIZIONE ENTRO 12 ORE DALL'ORDINE. RIMANENZA DI MAGAZZINO PARI AL NUOVO. LIEVISSIMI SEGNI DEL TEMPO.

Che cos'è illusione? Che cos'è simulazione, mimesi, irrealtà? Se lo chiedono ora gli esperti di intelligenza artificiale, sempre più perplessi. Se lo chiede in questo romanzo Eugenio Rizzi, esperto di quell'arte della mimesi che è la traduzione. Forse solo il comico, lo scarto del caso, dell’evento che rompe la catena temporale, dell'imprevedibile errore, che fa scattare la risata, solo questo reale. Pure, in un senso più complesso, anche il comico può essere illusione, se è vero che non la realtà, ma l’illusione deve essere giustificata ai nostri occhi….Per essere felici, per essere poeti, come già sapeva nientemeno che Leopardi. C'è uno spazio dell'irrealtà privilegiato in questo romanzo, presuntuosamente ultimo, in questo secolo quasi finito, a inciampare sempre più comicamente nei problemi del tempo. Questo spazio è Roma degli anni '40 e '50, la Roma borghese, piccolo e medio borghese, astrattamente e definitivamente borghese, appena guarita dai sogni di romanità, piemontesi o fascisti che fossero. Città senza forma e senza lingua, per la prima volta capitale vera di un paese che non c'è più, ed è fallito senza rimpianti nella fantasia di essere nazione, come le altre. Se Gadda è stato, negli anni '20 e '30, l'esplodere del dialettismo e del plurilinguismo troppo a lungo incubato sotto la pressione dello sforzo dell'unità impossibile e della perversa modernità, Rizzi è quasi il contrario. Dalla lingua ormai inesistente della koinè romana neanche accentata dei quartieri Salario, Pinciano e Parioli nasce per strati temporali che si intersecano fino a creare i propri autonomi corti circuiti un'accensione che può nascere solo dall'errore, dall'equivoco, dalla trasgressione involontaria. Non si dice «antifatto», direbbe una maestra che abbiamo conosciuto e ormai rimpiangiamo. La duchessa di Guermantes era l'ultima a esibirsi in calembours ormai passati definitivamente di moda. Il calembour, nel romanzo di Rizzi, è un atto di nascita, è l'errore quasi e sempre più volontario di cui si ride vergognosamente e in cui si riconosce la propria e definitiva realtà. Questo romanzo di diseducazione, o di maleducazione, strapperà a molti, violenta e vergognosa, senza rispetti umani, la risata che non si riesce a comprimere e ad arrestare, come da barbini nei troppo lunghi intrattenimenti familiari. Qui il teatro s'interrompe, la rappresentazione stacca, l'illusion comique si sospende, rotta dal comico che instaura, non restaura la realtà. Anche qui un'analogia, o un'opposizione, quella fin troppo ovvia della madeleine. Ma la deflagrazione non è di odori o di sensazioni tattili o visive, di irruzioni di fisicità. Solo le parole, e le più vuote di senso, hanno la forza della collisione, di ciò che crea e fa nascere. Si potrà chiedere se c'è poi un protagonista, un personaggio o almeno un attore, in questo romanzo del solipsismo più osato e ostentato, pur nella comunicazione trasparente e nella semplicità quasi ossessivamente esibita della scrittura, la più lontana dalle nevrosi delle avanguardie storiche. C'è, in ogni pagina, un'esperienza personale decantata, falsificata, tenuta costantemente sul filo che unisce e distingue ricordo reale e ricordo immaginario. I meccanismi del discorso sono smontati nelle loro parti, messi a nudo e messi in dubbio. Per illuminare le piste che conducono alla verità o per confonderle nello scalpiccio di un perpetuo andirivieni? La minuziosità fredda, spassionata, quasi pedante, da computer che non può consentirsi di saltare passaggi, non mostra forse gli alberi uno a uno per meglio nascondere il bosco? Come ogni vero romanzo, anche questo è un circolo. E il suo protagonista, se esiste, è ognuno dei suoi lettori, di oggi e di domani. Il gioco è fatto, anche se è stato fatto per gioco. Eugenio Rizzi è nato a Roma il 24 dicembre 1935. Altre notizie che lo riguardano si possono trovare il più possibile deformate in questo libro.

Descrizione bibliografica
Titolo: L'illusion comique 1. Antifatto. Romanzo
Autore: Eugenio Rizzi
Editore: Roma: Editori Riuniti, Ottobre 1992
Lunghezza: 272 pagine; 22 cm
ISBN: 8835936365, 9788835936367
Collana: I Grandi
Soggetti: Narrativa italiana, Letteratura contemporanea, Romanzi, Borghesia romana, Guido Neri, Popolo romano, Società romana, Dissacranti, Ironia, Sarcasmo, Biografie, Autobiografie letterarie, Saghe familiari, Libri Vintage, Fuori catalogo, Italian fiction, Contemporary literature, Novels, Roman bourgeoisie, Roman people, Roman society, Desecrators, Irony, Sarcasm, Biographies, Literary autobiographies, Family sagas, Out of print books