Détails
Auteur
Trochaeus Joannes Rogeraius
Éditeurs
sumptibus Dominici Terres,
Thème
PENA DI MORTE BECCARIA UMANESIMO DIRITTO ROMANO
Description
In 8° (18,5x11,5 cm); XLVIII, 196, (2) pp. Legatura coeva in piena pergamena con titolo impresso in oro al dorso. Tagli spruzzati in rosso. Qualche leggera brunitura, ininfluente, come tipico della carta napoletana. Rara riedizione settecentesca del noto trattato del noto giureconsulto ed umanista parigino, Joannes Trochaeus Rogeraius edito per la prima volta a Lione nel 1550. L'opera è dedicata al giureconsulto francese, Jean Papon, 15071590 che fu tenente generale di Forez dal 1545 al 1585. L'opera, dal forte afflato umanista, contiene un commento critico al Marcianus libro secundo de publicis iudicis" ed il "Claudius Saturninus libro singulari de poenis paganorum" testi di diritto romano fortemente legati l'uno all'altro ed inerenti al diritto penale criminale. Il testo vero e proprio del cinquecento, è in questa edizione del 1774, preceduto da un lungo com mento, anonimo, che prende spunto dal dibattito suscitato dalla pubblicazione dei De' delitti e delle pene nel 1764. Si legge all'inizio della lunga introduzione, di trenta pagine, anonima, intitolata Lettera di un anonimo scritta ad un amico personaggio ragguardevole, Su di alcuni punti interessanti della Giurisprudenza Crimimale: Amico Carissimo, Vi ringrazio di avermi trasmesso il trattatino del Marchese di Monte-Rosato, a cui si dà il titolo di Riflessioni Politiche intorno all'efficacia e necessità delle pene: come altresì quello del Rischiaramento di alcuni punti importanti intorno alla Criminale Giurisprudenza, dedicato al Signor di Voltaire; e l'altro impresso in Roma di Filippo Maria Renanzi, intitolato Elementa Juris Criminalis; e se mai altro ne uscirà, che si raggiri sugli assunti, che non è stato per altro il prim o il Signor Beccaria di ponere in campo, io ne avrò a voi sempre buon grado, se continuate a mandarmene; e per darvi un segno di gratitudine vi soddisfo nel comando datomi di palesarvi il mio sentimento intorno a quanto fu tal materia si è scritto, e si continu erà forse a scrivere nella nostra Italia non meno, che ne' Paesi oltramontani ancor sul torno del discorso pronunciato nel Parlamento di Grenoble dal Signor Servand, che da voi ancor l'ho ricevuto. Sin da quando mi capitò il trattatino del suddetto Signor Becaria De' delitti e delle pene, vi dissi, che vedea nell'opera dell'Autore il fondo del suo animo portato per tutta all'umanità: che le massime dette ancor prima, e dopo di lui da altri, alle quali ha data una sopravveste enfatica di novità, si veggono scritte, supponendosi gli uomini tutti uniformi, cioè spogliati della passion dominante dell'amor proprio, e portati tutti egualmente all'amore della Società: che meritava compatimento il Signor Beccaria, per aver scritto senza veder da vicino, come si vede col lungo esercizio del Ministero Criminale, tutte le razze degli uomini, e quali sieno nel pratico de' pensamenti loro, e delle loro azioni. Rara edizione e prima ed unica edizione con il lungo commento sulla Pena di morte. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: IT\ICCU\NAPE\010556.