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Livres anciens et modernes

INIQUITA ED INGRATITUDINE VIRTU REALI ED IMPERIALI

150,00 €

Sephora Libreria

(Foligno, Italie)

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Description

Rarissimo volantino contro il governo Austriaco che fa riferimento alla condanna a morte del martire triestino Guglielmo Oberdan. "Guglielmo Oberdank nacque a Trieste il 1° febbraio del 1858. Prese il cognome materno e non quello del padre naturale. Volle poi italianizzare questo cognome in Oberdan. Studente di ingegneria, quando l'Austria mobilitò per occupare la Bosnia (1878) fuggì a Roma. Qui cominciò una grande attività di propoganda a favore dell'unità nazionale. Nel 1882, sapendo che L'Imperatore Francesco Giuseppe si sarebbe recato a Trieste, organizzò un attentato ai danni di questi. Suo scopo era proprio quello di fornire se stesso come martire per la causa triestina. Fù arrestato prima di poter mettere in atto il suo piano a causa di alcune delazioni. Dopo estenuanti interrogatori fù condannato all'impiccagione nonostante non fosse riuscito a mettere in pratica il piano e nonostante gli appelli di grazia anche di personaggi come Victor Hugo e Carducci. Sentenza che fù eseguita il 20 dicembre del 1882. Le sue ultime parole mentre il boia gli applicava i ceppi furono " Viva L'Italia, Viva Trieste libera, Fuori lo straniero!"." Senza data ma del 1883 circa. In buone condizioni, piegature. In 16. cm 12,5x16.Very scarce pamphlet against the austrian government refeering to the death condamnation of the martyre from Trieste Guglielmo Oberdan. "Guglielmo Oberdank nacque a Trieste il 1° febbraio del 1858. Prese il cognome materno e non quello del padre naturale. Volle poi italianizzare questo cognome in Oberdan. Studente di ingegneria, quando l'Austria mobilitò per occupare la Bosnia (1878) fuggì a Roma. Qui cominciò una grande attività di propoganda a favore dell'unità nazionale. Nel 1882, sapendo che L'Imperatore Francesco Giuseppe si sarebbe recato a Trieste, organizzò un attentato ai danni di questi. Suo scopo era proprio quello di fornire se stesso come martire per la causa triestina. Fù arrestato prima di poter mettere in atto il suo piano a causa di alcune delazioni. Dopo estenuanti interrogatori fù condannato all'impiccagione nonostante non fosse riuscito a mettere in pratica il piano e nonostante gli appelli di grazia anche di personaggi come Victor Hugo e Carducci. Sentenza che fù eseguita il 20 dicembre del 1882. Le sue ultime parole mentre il boia gli applicava i ceppi furono " Viva L'Italia, Viva Trieste libera, Fuori lo straniero!"." Not dated but of 1883 circa. In good conditions, foldings. In 16. cm 12,5x16.
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