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Livres anciens et modernes

Debord, Guy-Ernest, Et Gerard Lebovici

In girum imus nocte et consumimur igni

Simar Film,, 1981

900,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italie)

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Détails

Année
1981
Lieu d'édition
[Paris],
Auteur
Debord, Guy-Ernest, Et Gerard Lebovici
Pages
locandina stampata in bianco su sfondo nero.
Éditeurs
Simar Film,
Format
516 x 385 mm.
Edition
Prima edizione.
Thème
Cinema Teatro etc. Avanguardie internazionali
Premiére Edition
Oui

Description

MANIFESTO Prima edizione. Ottimo esemplare. Il film fu girato in bianco e nero nel 1978, prodotto dalla Simar Films, con la regia e il testo in didascalia (doppia) di Guy Debord, sua quinta opera cinematografica. La durata è di 95 minuti, il contenuto quanto mai provocatorio, come consuetudine dell’autore. È questa la terza e ultima produzione cinematografica finanziata da Gérard Lebovici (1932 - 1984), una vera potenza nel settore quale agente dei principali attori e registi francesi, oltre che proprietario della casa editrice Champ Libre. Lebovici aveva acquistato nel quartier latino di Parigi una sala, lo Studio Cujas, in cui venivano proiettati solo e soltanto i cinque films di Debord. La locandina fu stampata nel 1981 per questa sala; ne esiste un formato più grande (cm. 156 x 116), entrambe le locandine sono molto rare a trovarsi. Il 5 marzo 1984 Lebovici fu assassinato a colpi di pistola nel parcheggio in cui teneva l’auto; ci furono molte polemiche (anche per via del fatto che il produttore aveva pubblicato le memorie del bandito Mesrine e adottato la figlia Sabrine). Lo stesso Debord fu accusato di un qualche coinvolgimento nell’omicidio e rispose indignato, pubblicando nel 1985 (per le edizioni Lebovici, ex Champ Libre) «Considerations sur l’assassinat de Gérard Lebovici» e ritirando per protesta dalla circolazione tutti i suoi films già nel 1984. A partire dal 1995 (dopo il suicidio di Debord) cominciarono a circolare copie pirata delle pellicole, ma ovviamente senza locandine di sorta; solo nel 2001 la moglie Alice Becker Ho consentì che le opere cinematografiche tornassero in circolazione. Le poche copie sopravvissute delle locandine (stampate già in origine a bassa tiratura) sono un vero e proprio pezzo di storia della complessiva vicenda, umana politica artistica, di questa mente geniale.
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