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Livres anciens et modernes

HOMERUS.

Ilias (graece).

Parma, Typis Bodoniani, 1808,, 1808

22000,00 €

Pregliasco Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1808
Lieu d'édition
Parma
Auteur
HOMERUS.
Éditeurs
Parma, Typis Bodoniani, 1808,
Thème
Libri Antichi
Etat de conservation
En bonne condition
Reliure
Couverture rigide
Condition
Ancien

Description

>3 volumi in-folio imperiale (580 x 380 mm). Ff. 17 preliminari (un bianco, titolo, 9 c. con le tre dediche, pp. X con dedica di Lamberti, occhietto), 248 pp. (con i primi 8 Canti); 1 bianco, titolo, p. 276 (Canti dal IX al XV); 1 bianco, titolo, pp. 255, (dal XVI al XXIV). Cartonato originale alla bodoniana rosato puntinato, al dorso tasselli in marocchino marrone chiaro, i piatti lievemente sbiaditi, lievi abrasioni agli spigoli rinforzate, cuffie rinforzate. Dopo le tre dediche del volume I sono aggiunti due fogli manoscritti in francese firmati "Franz. Ch. Seignac Beck, Pretre" e datati 16 maggio 1906: contengono, in bella grafia, osservazioni sulle versioni dell'Iliade di Aristarco e Didimo.
Splendido esemplare intonso, in carta grande e con barbe, assai fresco. Frequenti correzioni vergate in elegantissimo corsivo greco a lato della linea cui si riferiscono: da uno a quattro termini negli amplissimi margini di ogni pagina. Al contropiatto del primo volume ex libris del Conte Chandon de Briailles, fondatore dell'omonimo marchio di champagne.
Dedica a Napoleone Imperatore in francese, italiano e latino in in tre diversi grandi caratteri. Segue la prefazione latina di Luigi Lamberti agli studiosi di Omero in 10 pagine in numeri romani. Nell'ultima pagina si legge l'iscrizione in maiuscole tonde: ''Coeptum Opus typographicum Parmae in Aedibus Palatinis ad IV Nonas Majas anni MDCCCVII Absolutum postrid kal. Decembres Anni MDCCCVIII feliciter''. Questo capolavoro tipografico (secondo il Giani “il secondo libro stampato nel mondo, dopo la Bibbia di Gutenberg”), la cui idea nacque nella mente del Bodoni molti anni prima della pubblicazione, gli costò grandi fatiche. Progettata ed iniziata nel 1803, l'edizione ebbe le prime bozze nel marzo 1806 e la stampa durò, come informa il colophon, dal maggio 1807 al dicembre 1808. La prova dei caratteri iniziò con la composizione greca dell'Inno a Cerere nel 1804; ma soltanto nel marzo 1806 Bodoni tirò le prime bozze dell'Iliade, e tali e tante furono le difficoltà incontrate nella stampa che nel 1807 soltanto 16 pagine erano state composte e tirate. Come spiega il De Lama "si stampò una pagina alla volta, a foglio piegato, evitando con un ingegnoso sistema sulla carta piegata la pressione di quella sotto stampa". Poiché l'Omero consta di 800 pagine - ossia 800 forme - e la tiratura è di 170 esemplari, Bodoni dovette tirare al torchio 136.000 fogli: "questo spiega come B. dovesse continuamente rifondere il carattere greco che dopo un certo numero di impressioni si schiacciava”. Ben 39 delle 185 lettere greche utilizzate furono fuse incorporando gli spiriti. Questa straordinaria Iliade greca ha avuto una tiratura di 170 copie. Tra queste: due furono stampate su pergamena di Baviera (conservate alla Palatina di Parma e alla Nazionale di Parigi); 18 su carta velina di Francia, 30 su carta velina e le restanti 120 su carta vergata imperiale. Il presente esemplare è uno dei 120 esemplari su carta vergata imperiale.
Sovrani e principi si disputarono l'opera, apprezzandone la bellezza. “Il rigore delle soluzioni fà dei tre volumi un capolavoro difficilmente superabile, una dimostrazione dei vertici che può l'architettura tipografica" (Samek Ludovici, Mostra Antologica di G.B. Bodoni, p. 62, n. 68). "La carta delle copie normali è una vergata di puro stracci, fabbricazione a tino, obbligata in un formato eccezionale (fogli di cm 58x80), è documento prezioso per la storia della nostra tradizione cartaria; le copie in velina o su velina di Francia non mi pare abbiano pregi maggiori di quelle normali... possiamo calcolare, sulla scorta di notizie bibliografiche passate e recenti che di questo capolavoro tipografico esistano oggi nel mondo, non più di 90 esemplari” (Giani, Saggio, p.32). Brooks 1050: “Superba edizione e uno dei più bei libri che siano stati stampati in Italia e altrove”. De Lama pp. 184-4. Giani, Cat. autentiche bodoniane, n. 186. Giani, Saggio..., pp. 27-33. Dibdin II, 67-8: “Printe