Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Livres anciens et modernes

Cristina Siccardi

Ildegarda di Bingen. Mistica e scienziata

Edizioni Paoline 2012,

16,00 €

Medievale Libreria

(Pavia, Italie)

Demander plus d'informations

Mode de Paiement

Détails

ISBN
9788831540315
Auteur
Cristina Siccardi
Éditeurs
Edizioni Paoline 2012
Thème
Religione-Cristianesimo-Santi

Description

232 pagine. Brossura. Collana: Uomini e donne, 138. Commento dell'editore: Ildegarda di Bingen è vissuta in Germania nel XII secolo. È chiamata la Sibilla del Reno e la profetessa teutonica già da quando era in vita per le sue doti particolari: profetessa, teologa, letterata, musicista, botanica, erborista… L'elenco delle opere scritte da Ildegarda è lungo e variegato: scrisse diversi trattati di filosofia, teologia, morale, agiografia, scienza, medicina, cosmologia; compose liriche, e musica che oggi si va riscoprendo e intrattenne un fitto scambio epistolare con numerosi alte personalità di tutta Europa. Attingeva le sue straordinarie conoscenze a una ricchissima cultura infusa. Scrisse sempre in latino, e non lo aveva mai studiato. Il ruolo di Ildegarda, che fondò monasteri e fu missionaria predicatrice, con i suoi consigli e con i suoi severi e rigorosi ammonimenti, indicò la via, anche agli uomini di Chiesa, sciogliendo anche i dubbi di chi vacillava. Interpellava le alte personalità della stessa Chiesa e dell'Impero ricordando i loro compiti, le loro responsabilità davanti a Dio, prima ancora che davanti agli uomini. Veniva interpellata anche per tenere prediche contro le eresie del tempo. Si conservano dei documenti, per es. il Vescovo di Chartres, 1120-1180 parla di Ildegarda in una lettera del 1167 e fa allusione alla grande fiducia che ha nei suoi confronti papa Eugenio III (1153). Nel 1979, in occasione dell'VIII centenario della morte di questa santa tedesca, i vescovi della Germania indirizzarono a Giovanni Paolo II e alla Curia romana che le venisse conferito il titolo di Dottore della Chiesa. Oggi divenuto realtà grazie all'interesse di Benedetto XVI.