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Livres anciens et modernes

Bosio Gianni.

Il trattore ad Acquanegra. Piccola e grande storia in una comunità contadina.

De Donato, 1981

26,00 €

BFS Libreria

(Ghezzano, Italie)

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Détails

Année
1981
Lieu d'édition
Bari
Auteur
Bosio Gianni.
Éditeurs
De Donato
Etat de conservation
Tres bonne condition
Condition
Ancien

Description

LII, 281 p. ; 21 x 13 cm. Opere di Gianni Bosio, 1. Quando Bosio morì, nel 1971, lasciò incompleto e privo delle revisioni finali il libro cui aveva già dato il titolo "II trattore ad Acquanegra" e al quale aveva lavorato in modo discontinuo per oltre dieci anni. Alcune parti erano già state pubblicate negli anni precedenti su varie riviste storiche ma è solo ora che, grazie alla cura e alla passione di Cesare Bermani, il libro ha potuto vedere la luce presso l’editore De Donato. Non si tratta dl un avvenimento di poco conto. Il Trattore è importante per almeno due ordini di motivi: come storia di una comunità contadina all'interno delle più generali trasformazioni economico- sociali dell'agricoltura padana e come sintesi o più che paradigmatica di tutto quello che Bosio riteneva dovesse riassumersi nel mestiere di storico. La storia di Acquanegra sul Chiese, paese agricolo del mantovano, si snoda tra gli ultimi decenni dell’ottocento e la seconda guerra mondiale, sempre compresa tra i due estremi rappresentati dai grandi avvenimenti che investono l’Italia intera e dai piccoli eventi che caratterizzano più da vicino i rapporti sociali, i luoghi fisici, la cultura materiale e le vicende politiche locali. Un esempio: «Nell’ottobre del 1922 Vasco Grazioli portava ad Acquanegra il primo trattore che era poi il secondo della provincia di Mantova. Si trattava di un Ford da lire ventunomila…». Questo l’attacco del terzo capitolo. Dal trattore al cavallo, in cui il fatto fondamentale della meccanizzazione delle campagne viene prima ridotto alla dimensione acquanegrese (per dieci anni ancora «nelle stalle, per le strade, l’elemento predominante restavano i buoi e i cavalli») poi diventa l’occasione per l’esame del resistente sapere contadino (dalla caccia e dalla pesca alle erbe curative e all’ «intelligenza delle bestie nel secondo racconto di Belòchio»). Infine, per distinguere il filo sottile della «sopravvivenza di una comunità prevalentemente basata su un’economia naturale» e per ritrovare «il proprio di questa civiltà», il capitolo risalirà al «periodo che va dalla riforma teresiana del catasto al ’59, cioè all’unità d’Italia» (da una recensione di B. Cartosio, «Il Globo», Milano, 25 ottobre 1982). Brossura editoriale, coperta in cartoncino flessibile colorato, titolo impresso al piatto e al dorso. Codice libreria 8386.