Détails
Série
Collana «Narratori Moderni Italiani», 6,
Éditeurs
Neri Pozza (Tipografia Editoriale Vittore Gualandi - Vicenza),
Edition
Edizione originale.
Thème
Narrativa Italiana del '900
Description
brossura rosa stampata in nero e verde ai piatti e al dorso; sovracoperta di un rosso fiammante stampata in nero ai piatti, al dorso e ai risvolti; illustrazione ai piatti tratta dai disegni di ville di Palladio nell’edizione Bertotti-Scamozzi;
Description
LIBROEdizione originale.Più che buon esemplare, quasi ottimo, completo della rara scheda bibliografica editoriale in cui l’editore Pozza segnala come «dopo la prima lettura dell’opera egli ha insistito presso l’autore perché tornasse pazientemente sul testo a togliere storture ed errori. L’autore ha rifiutato di farlo con l’ostinazione spavalda di chi ha davanti una vita e si ripromette di trarre da questa nuove esperienze ed opere [.]». Due piccole correzioni manoscritte (di pugno dell’editore, presumibilmente) alla stessa scheda (corregge verso la fine del testo «volare» in «valore»); carte leggermente brunita ai bordi, minime mancanze e brevi lacerazioni ricomposte alla sovracoperta, con localizzare riparazioni in nastro “filmoplast” al verso).Opera prima divenuta nel tempo “mitica”, anche in ragione dell’iconica sovracoperta che è molto rara a trovarsi ancora conservata e in condizioni “collezionabili”. Romanzo dai toni profondamente onirici e surreali, tipici dello stile dell’autore, ambientato nell’immediato dopoguerra e caratterizzato dalle contraddizioni di quel tempo e dall’eco ancora presente della terribile devastazione della guerra. Non si è mai smesso di pubblicarlo, ed è attualmente nel catalogo Adelphi. -- «Parise cominciò a lavorare alla stesura di questo testo (il cui titolo originario era “Il ragazzo di quindici anni”) nel 1948, non ancora diciottenne» (Di Palmo). «Nel 1949 avvenne il trasferimento a Venezia che Parise identificò con la sua nascita culturale. Si iscrisse dapprima a lettere, poi a medicina, quindi a matematica, senza mai laurearsi. Nella primavera 1950 consegnò al piccolo ma prestigioso editore vicentino Neri Pozza [con sede a Venezia] il suo primo romanzo, rifiutando con gentile fermezza — e con un tanto di capriccio — ogni proposta di revisione» (Scarpa). «Il controverso rapporto tra i due è testimoniato dal carteggio conservato nell’archivio della casa editrice» (Di Palmo): il contratto fu firmato in giugno ma ancora in ottobre si discuteva degli interventi correttori. Il libro uscì verso la fine dell’anno, vendendo pochissimo: «Di quell’esordio si accorsero in pochi; tra i più tempestivi, Eugenio Montale, Geno Pampaloni, Giuseppe Prezzolini. Sarebbero occorsi decenni per rendersi conto che con Parise si era manifestata una nuova specie di scrittore (nel senso propriamente evolutivo) e, per la letteratura italiana, una possibilità estetica che sovvertiva ignorandoli i precetti di qualsivoglia realismo» (Scarpa).Di Palmo, Polemica e scrittura felice di Goffredo Parise (in: Wuz luglio-agosto 2004, pp. 17-21); Domenico Scarpa, voce DBI, vol. 81, 2014