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Livres anciens et modernes

Boccaccio Giovanni.

Il Decamerone.

Lione, appresso Gulielmo Rovillio, 1555., 1555

2500,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italie)

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Détails

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1555
Auteur
Boccaccio Giovanni.
Éditeurs
Lione, appresso Gulielmo Rovillio, 1555.

Description

In-16°; 932 pp., 14 cc.; ritratto del Boccaccio inciso in legno in medaglione a p.16, 10 vignette (alcune ripetute), una all'inizio di ciascuna giornata, e numerose iniziali xilografiche lungo il testo. Bella legatura francese coeva in tutto marocchino rosso, singolo filetto che inquadra un fregio floreale centrale ai piatti, corolla stilizzata negli angoli interni dello specchio e negli scomparti del dorso, il tutto in oro (qualche piccolo restauro alla cuffia superiore e alle cerniere). Margine superiore di poche carte sobrio. Antica annotazione manoscritta al verso della seconda carta di guardia anteriore con versi dal primo atto del ‘Pastor fido’ di Guarini. Diversi segni di provenienza alle carte di guardia: nota di possesso manoscritta datata 1659 in calce al frontespizio, ex-libris del politico scozzese Charles Hope-Weir (1710-1791), nota manoscritta datata 1916 del nipote Sir Harry Lloyd Verney, altro ex-libris novecentesco. Bell’esemplare. Prima edizione in lingua originale del Decameron stampata in Francia, definita dal Gamba “galante” forse per il bell’apparato iconografico inciso da Pierre Eskreich (conosciuto anche come Pierre Vase).
Formatosi a Venezia presso Gabriele Giolito da Ferrari, Guillaume Rouillé (1518-1589) stabilì la propria impresa a Lione e si specializzò in edizioni italiane, considerando il crescente interesse delle comunità locali che avevano moltissimi legami commerciali con l’Italia e avevano finito per apprenderne la lingua e apprezzarne la cultura. La studiosa Zemon Davis riporta: “Many Frenchmen, Rouillé said, have learned Italian in the course of war, study or business. Judging from his dedications, I think Rouillé was also counting on their wives to buy,” citando in nota proprio la dedica di quest’edizione di Boccaccio del 1555 a Marguérite de Bourg, moglie del generale delle finanze della Bretagna.
Il testo del Decameron segue le lezioni della ventisettana giuntina ed è curato dal letterato fiorentino Francesco Giuntini. Indubbia è poi la collaborazione tra Rouillè e Lucantonio Ridolfi, che firma la vita di Boccaccio (pp. 885-888) e il “Raccoglimento di tutte le sentenze” (pp. 889-902), testo ricordato anche nella lettera di Jean Baptiste du Four a Rigo de San Marsale, riprodotta in fondo al volume (pp. 927-932). Oltre alle due appendici linguistiche anonime (‘alcune belle forme di scrivere’ alle pp. 903-908, ‘annotationi di tutti quei luoghi…’ pp. 909-925) e ai riassunti di tutte le novelle, conclude il tomo una lettera con correzioni al testo, probabilmente di mano di Ridolfi (2 cc. nn. finali). Gamba, 178. Baudrier IX, pp. 222-223. Fairfax Murray, Francesi, 619. N. Zemon Davis, Publisher Guillaume Rouillé, Publisher and Humanist, in “Editing sixteenth century texts: papers given at the Editorial Conference, University of Toronto, October 1965” a cura di R.J. Schoeck, pp. 72-112. E. Picot, Les Franc?ais italianisants au XVIe siecle, vol. I, p. 201 n. 17.