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Livres anciens et modernes

Signorelli, Maria.

Il burattinaio perfetto. Illustrazioni di Loli Pellegrini.

15,00 €

Cellerino Luigi Studio Bibliografico

(Alessandria, Italie)

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Détails

Auteur
Signorelli, Maria.
Langues
Italien

Description

Roma, Avio, 1955. 16°, pp. 54, 31 tavole f.t., brossura editoriale, sovracoperta illustrata. Macchiette, piccole mancanze ed una etichetta applicata al dorso della sovracoperta, internamente ottimo.
Dopo la licenza liceale, frequenta l'Accademia di belle arti di Roma e contemporaneamente lo studio di scenografia del Teatro Reale (l'attuale Teatro dell'Opera), diretto da Nicola Alexandrovich Benois. Si specializza in scenografia e costumi di scena.
Combinando la passione per le arti grafiche e il teatro, inizia a creare i primi fantocci, vere e proprie sculture fatte di legno, cartapesta, stoffa, lana e perline che vengono esposte per la prima volta nel 1929 alla Casa d'Arte Bragaglia e successivamente alla Galerie Zak di Parigi, con presentazione di De Chirico. Si trasferisce per un lungo periodo a Berlino dove frequenta la scuola di Max Reinhardt e dove ha occasione di esporre le sue creazioni, alcune di spiccato stampo espressionista, alla Galerie Gurlitt.
Il ritorno in Italia è favorito dalla collaborazione con Anton Giulio Bragaglia circa la realizzazione di scenografie per alcune compagnie teatrali romane. Nel 1934 inventa il "Pluriscenio M", un progetto di palcoscenico caratterizzato da sette ambienti utilizzabili in contemporanea, ideato insieme a Carlo Rende. Presentato in diverse occasioni in Italia e a Buenos Aires, suscita un certo interesse e viene molto apprezzato.
Solo nel 1937, su consiglio della cantante svizzera Maria Amstad, inizia ad allestire i suoi primi spettacoli di burattini: La boîte à joujoux e Bastien et Bastienne vengono presentati in una piccola sala a Roma. Maria crea i personaggi ma non li manovra direttamente, a muovere i burattini, non con i fili ma con la mano, sono gli attori stessi che danno voce e vita al fantoccio.
Maria aspetta la fine della guerra per fondare nel 1947 la compagnia L'Opera dei Burattini; è spinta dal desiderio di aiutare sua figlia e le sue piccole amiche ad uscire dalla cupezza bellica attraverso spettacolini da vedere in casa. L'evento segna una svolta decisiva nella sua vita artistica. Pur continuando un'intensa attività di scenografa e costumista, si dedica pienamente alla produzione dei suoi spettacoli, che esibisce con successo in Italia e all'estero, e alla divulgazione di questa arte attraverso il collezionismo, mostre, conferenze e seminari. Con lei collaborano artisti vari, fra i quali: Lina Wertmüller, Gabriele Ferzetti, Carlo Verdone, Scilla Brini, Gaspare Pascucci, Enrico Prampolini, Ruggero Savinio, Toti Scialoja, Ennio Porrino, Vieri Tosatti, Roman Vlad, Margherita Wallmann e Giuseppe De Martino.
Alcuni dei suoi allestimenti sono pensati per un pubblico adulto, messinscene di respiro raffinato e poetico; altri sono pensati per bambini e propongono un mondo magico, ricco di valenza educativa.
Organizza e conduce trasmissioni radiofoniche (Moto perpetuo, 1953-54; Giochiamo al teatro, 1967-68) e televisive (Serata di gala al Teatro dei Burattini, 1958; Piccolo mondo magico, 1959; Pomeriggio all'Opera, 1960)
Si dedica inoltre all'attività didattica quando nel 1972, al DAMS di Bologna viene istituito uno specifico corso di teatro di animazione a lei affidato.
Nel 1961 organizza a Frascati a Villa Falconieri, una conferenza internazionale dell'UNIMA (Union Internationale de la Marionnette) e un Festival internazionale della marionetta al teatro Valle di Roma. Contribuisce alla fondazione della sezione italiana dell'UNIMA nel 1980 e ne diviene presidente Come scenografa e costumista collabora con i maggiori teatri d'opera fra cui il Teatro alla Scala, l'Arena di Verona, il teatro Costanzi e firma l'opera di Giancarlo Menotti, Amelia al ballo[3].
Durante tutta la sua vita crea centinaia e centinaia di burattini, a volte costruiti con l'impiego di soluzioni geniali, altre volte realizzati con estrema semplicità e raffinatezza, ma sempre sottoposti alla sapiente arte del riciclo.
La collezione Maria Signorelli
Il primo nucleo consistente della collezione nasce nel 1960 dopo la morte di Vittorio Podrecca; alcuni suoi materiali, bozzetti, marionette e accessori, presenti nel magazzino romano, vengono messi in vendita sui banchi del mercato di Porta Portese; Maria per impedirne la dispersione compra l'intero magazzino. È solo l'inizio: acquista tutto il patrimonio di compagnie di burattinai e marionettisti che decidono di smettere l'attività in Italia e all'estero. La collezione si arricchisce ulteriormente tramite donazioni e scambi. Viaggia fino in Oriente per approfondire la conoscenza degli elementi e dei dettagli di gusto esotico; ritorna a casa con burattini, marionette e ombre cinesi, marionette dalla Birmania, burattini giavanesi di legno, grandi ombre dall'India, Wayang Kulit e Wayang Klitik, marionette del Rajasthan, ecc.
La collezione comprende in tutto circa 5000 pezzi che vanno dal 1700 al 1990, suddivisi e catalogati in 25 sezioni. Pur essendo una delle più grandi raccolte private esistenti in Europa di materiali attinenti il teatro di animazione, è attualmente (agosto 2016) ancora in attesa di una sistemazione e di locali adatti alla conservazione e all'esposizione.
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