I Dignitari della Gerarchia Religiosa secondo Jabir Ibn Hayyan - Il Libro del Glorioso

98 pagine. Brossura. Collana: Il Roseto. Dalla prefazione dell'autore: «Le seguenti pagine cercano di dare testimonianza degli insegnamenti di Hazrat Khwaja Muin-Ud-din Hasan Chishti. Ogni parola da lui detta è impregnata dal fuoco celeste. Egli era amico dei poveri, di coloro che erano oppressi e dei vinti, di coloro che erano privati dei loro diritti e degli abbietti. Il suo spirito umanitario lo pone al di sopra di classi, casta, credo, colore e comunità. Spero, credo e sono fiducioso che questo libro possa essere utile a tutti quelli che sono impegnati a rendere la propria vita nobile, bella e sublime. È uno studio soggettivo basato sui libri pubblicati e su quelli ancora inediti, sui discorsi e le lettere (maktubat) di Khwaja Mohin-Ud-din Hasan Chishti. Il suo primo califfo e successore, Khwaja Qutub-ud-din Bakhtiyar Kaki, scrisse il Dalil-al-Arafin", che contiene i discorsi della sua guida spirituale. Il libro ha una rilevante importanza in quanto appartenente alle fonti primarie. Le sue meditazioni rivelano un'autorevole prospettiva sulla sua perspicacia e capacità di penetrare le cose che veramente contano; le ho suddiviso in tre parti, secondo la natura dell'argomento, ossia; illuminazione, purificazione e manifestazione. Credo sia la prima volta che si tenti questa suddivisione. Spero che le meditazioni assicurino, a chi le pratica, la pace interiore e l'armonia come le cerca l'essere umano nella sua cattività. Come per molti altri miei libri anche questo è stato trascritto da Siraj e Gulnar. Non posso concludere questa prefazione senza riconoscere l'aiuto di Jamil Uddin; ha dato importanti suggerimenti che sono stati incorporati nel testo. Con l'aiuto di sua moglie Farhana, ha editato questo libro in inglese. Alla fine, ma non ultimo, mi fa piacere ringraziare Salim Aran per il suo aiuto nella preparazione dello stesso. In tutta umiltà prego che Hazrat Khwaja Muin-Ud-din Hasan Chishti possa ampliamente ricompensarli e retribuirli non solo in denaro ma anche in benedizioni spirituali.»"