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Livres anciens et modernes

Aa.Vv. (Eimert Dorothea-Folini Mara- Pontiggia Elena)

HEINRICH MARIA DAVRINGHAUSEN, LA LIBERTA' DELL'ASTRAZIONE- DIE FREIHEIT DER ABSTRAKTION

EDITRICE ALIAS (PER IL MUSEO COMUNALE D'ARTE MODERNA DI ASCONA), 2013

18,00 €

Studio Bibliografico Marco Bello

(Brescia, Italie)

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Détails

Année
2013
Lieu d'édition
FIRENZE
Auteur
Aa.Vv. (Eimert Dorothea-Folini Mara- Pontiggia Elena)
Éditeurs
EDITRICE ALIAS (PER IL MUSEO COMUNALE D'ARTE MODERNA DI ASCONA)
Thème
ARTE EUROPEA DEL 900, HEINRICH MARIA DAVRINGHAUSEN
Langues
Italien

Description

Cm.29x25, pag.120. Brossura editoriale illustrata a colori in cartoncino semirigido con risvolti. Con un ritratto fotografico in bianco e nero dell'artista all'antiporta e numerose illustrazioni e tavole, a colori e in bianco e nero, nel testo e fuori testo. Catalogo originale della mostra HEINRICH MARIA DAVRINGHAUSEN, LA LIBERTA' DELL'ASTRAZIONE- DIE FREIHEIT DER ABSTRAKTION, esposizione di opere di Heinrich Maria Davringhausen, importante artista tedesco del 900, legato soprattutto all'espressionismo e all'astrattismo. La mostra è stata tenuta ad Ascona (Canton Ticino, Svizzera) presso il Museo comunale d'Arte Moderna, dal 10 Marzo al 9 Giugno del 2013. [[…Heinrich Maria Davringhausen (Aquisgrana, 21 ottobre 1894 – Nizza, 13 dicembre 1970) è stato un pittore tedesco. Nato ad Aquisgrana il 21 ottobre 1894, dopo i primi anni da autodidatta, dal 1911 al 1914 studiò arte a Düsseldorf e negli anni seguenti viaggiò per l'Europa, conoscendo molti artisti. Queste conoscenze lo spinsero a creare opere che per la composizione e per la gamma dei colori utilizzati si rifanno all'espressionismo, con marcate tendenze verso il fauvismo, il cubismo e il futurismo; in particolare, è rintracciabile la forte influenza di August Macke. Esentato dal servizio militare nella Prima guerra mondiale per problemi fisici, dal 1915 al 1918 Davringhausen visse a Berlino, dove divenne amico di George Grosz e di John Heartfield, per poi trasferirsi a Monaco di Baviera. In questi anni fu uno dei rappresentanti dell'espressionismo tedesco del dopoguerra, che avrebbe trovato i suoi principali interpreti in George Grosz e Otto Dix. L'arte di Davringhausen è caratterizzata da una vena narrativa talvolta teatralmente tragica e talvolta grottesca e satirica, sostanzialmente verista ma con inclinazioni metafisiche. La fama che guadagnò in questi anni gli permise di partecipare alla mostra della Nuova oggettività a Mannheim, che riunì molti artisti tra cui George Grosz, Otto Dix, Max Beckmann, Alexander Kanoldt e Georg Schrimpf. Negli anni '20 visse alcuni anni in Spagna, ma nel 1928 tornò in Germania e si stabilì a Colonia. Sotto l'influenza di correnti artistiche innovatrici, in questi anni dipinse soprattutto immagini astratte e cubiste con ampie superfici colorate, alcune delle quali concepite in serie. Nel 1932 abbandonò la Germania a causa della caduta della repubblica di Weimar e della presa del potere da parte dei nazisti: i suoi lavori furono rimossi dai musei tedeschi con l'accusa di essere arte degenerata (la maggior parte del suo lavoro andò distrutto proprio in questi anni a causa della persecuzione nazista). Davringhausen tornò allora in Spagna, che lasciò per lo scoppio della guerra civile nel 1936 che lo costrinse a fuggire prima in Francia e poi in Svizzera. Alla fine della Seconda guerra mondiale si trasferì a Nizza, dove produsse opere per lo più astratte. Fu a partire dagli anni '50 che molti gallerie in tutto il mondo cominciarono ad interessarsi alle sue opere, soprattutto a quelle che rivelano una stretta affinità con la Nuova oggettività rispetto a quelle dell'ultimo periodo, giudicate troppo geometriche ed astratte. Morì a Nizza il 13 dicembre 1970…(Da WIKIPEDIA)]]. Testi di Dorothea Eimert, Mara Folini e Elena Pontiggia. Catalogo originale della mostra. Testo bilingue Italiano-Tedesco. Leggere tracce di umidità, ma nel complesso stato di conservazione abbastanza buono.