Gli Annali di Cornelio Tacito Cavalier Romano de fatti, e guerre de' Romani, così civili, come esterne, seguite dalla morte di Cesare Augusto, perfino all'imperio di Vespasiano.

In 4°(cm 18,9 x 23), legatura mezza pelle settecentesca, in buone condizioni, tagli spruzzati, cc (12), 250 (i. e. 252), (4), stemma Medici-Capello (sei palle, leone, cappello), in cornice figurata, dati tipografici ripetuti al colophon, esemplare in discrete condizioni, tracce brune, ingiallimenti e bruniture dovute a gore d'umido, ma carta forte e sana; un po' rifilato in alto, e irregolarmente a poche cc. Volgarizzamento tacitiano ad opera del Dati (m. 1557), uomo politico fiorentino, traduttore pregevole anche di Valerio Massimo, con appendice del Salviati (m. 1589), fondatore dell'Accademia della Crusca. Venti esemplari censiti in SBN. Camerini, Annali dei Giunti, n. 23, p 468, II; Gamba, 1671: 'Pregevole per la giunta al fine di un discorso attribuito al cav. Lionardo Salviati, intorno a quelle parole di Tacito, nelle quali mostra, che Roma potè agevolmente mettersi in libertà, ma perdutala, non potè mai riacquistarla. Questo volgarizzamento del Dati si tenne in gran pregio; e 'l Davanzati, quando pubblicò la sua traduzione del Primo Libro degli Annali, scrisse che quella del Dati è fatta con stile ampio e facile, e ciò per allargare ed addolcire il testo, sì stringato e sì brusco. . quantunque il frontespizio annunzii i soli Annali, l'Opera contiene anche le Istorie'.