Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Livres anciens et modernes

Annalisa Ristori

Firenze, covo d'invidia. Il canto dei suicidi di Dante Alighieri nell'ottica di Firenze

Edizioni del Faro, 2016

9,50 € 10,00 €

Edizioni Del Faro

(Trento, Italie)

Demander plus d'informations

Mode de Paiement

Détails

Année
2016
ISBN
9788865375280
Auteur
Annalisa Ristori
Pages
53
Éditeurs
Edizioni del Faro
Thème
Alighieri, Dante, Studi letterari: letteratura antica, classica e medievale, Studi letterari: poesia e poeti, Italiano
Etat de conservation
Neuf
Langues
Italien
Reliure
Couverture souple
Condition
Neuf

Description

Il canto dantesco ripercorre la vicenda terrena di Pier delle Vigne, mettendo in luce gli aspetti che avvicinano, fino a coincidere in una perfetta osmosi, il personaggio dantesco e Dante stesso. Il poeta s’incarna in Pier delle Vigne, usa la lingua aulica di Piero, piena di artifici e preziosismi retorici-linguistici, vive la sua stessa fedeltà e lealtà, l’uno nei confronti del suo signore, l’imperatore Federico, l’altro verso la sua città, Firenze, fino all'avvilimento della calunnia e alla conseguente morte morale e fisica, nel caso di Piero. Il suicidio, il massimo dei mali dell’umanità, viene visto qui come la conseguenza naturale di un’onta che, di per sé, non potrà essere mai cancellata. “La meretrice” che abita nei palazzi, l’invidia, è il motore che conduce al dramma esistenziale di Piero e di Dante alla fine. Nella seconda parte del canto, affrontati gli scialacquatori, la scena finale si ferma su un suicida anonimo, di cui conosciamo solo la città natale: Firenze ed è Firenze, cui ritorna sempre la mente di Dante, la protagonista dell’ultima parte del canto.