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Livres anciens et modernes

Georges Friedmann, Erles Sartori Tauber

FINE DEL POPOLO EBRAICO?

Edizioni di Comunità, 1968

17,09 € 18,99 €

Studio Maglione Maria Luisa

(Napoli, Italie)

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Détails

Année
1968
Lieu d'édition
Milano
Auteur
Georges Friedmann
Pages
308
Volume
1
Série
Volume 79 di Saggi di cultura contemporanea
Éditeurs
Edizioni di Comunità
Format
23 cm
Edition
Prima
Thème
Ebraismo, Sociologia, Filosofia, Storia, Israele, Ebrei, Stato, Guerra dei Sei giorni, Conflitto israelo-palestinese, Sionismo, Palestina, Antisemitismo, Diaspora, Terra promessa, Arabi, Ashkenaziti, Sefarditi, Collettivismo, Economia, Cultura di massa, Africa, Studi storici, Europa, Immigrati, Anni Sessanta, Kibbutz, Kibbutzim, Agricoltura, Popolo ebraico
Description
MAI SFOGLIATO. LIEVI SEGNI DEL TEMPO, lieve brunitura; tracce di polvere.
Traducteur
Erles Sartori Tauber
Description
MAI SFOGLIATO. LIEVI SEGNI DEL TEMPO, lieve brunitura; tracce di polvere.
Jaquette
Non
Etat de conservation
En excellent ètat
Langues
Italien
Reliure
Couverture rigide
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Neuf
Premiére Edition
Oui

Description

Uno dei temi di questo libro è che, fin dalla sua fondazione vent'anni or sono, lo stato d'Israele è stato un crogiolo in cui sono venuti a fondersi, a rinnovarsi, a rinascere, uomini, donne e bambini originari di centodue paesi diversi. Tale fusione ha creato una nazione nuova, la nazione israeliana, attraverso l'affievolimento dell'identità e specificità ebraica tradizionale nella maggioranza dei suoi cittadini. È un processo che ho descritto nei suoi molteplici aspetti chiamandolo israelizzazione, e che secondo ogni probabilità sarà rafforzato, intensificato dalla guerra e dalla tensione permanente che essa ha accentuato. Si può asserire, senza paradosso, che sotto certi punti di vista questa tensione non ha soltanto effetti dannosi per Israele: essa contribuisce a rinsaldare la giovane nazione israeliana e, presumo, ad accelerare l'integrazione degli immigrati orientali, la soluzione dei difficili problemi del secondo Israele. In via più generale, la guerra, il persistere di gravi minacce, il terrorismo arabo, l'insicurezza, l'incertezza dell'avvenire unificano questa piccola collettività di poco più di due milioni di ebrei, divisa in partiti, in disaccordo su tanti problemi politici, sociali e religiosi: essa, scrivevo tre anni or sono, si leverebbe, credo, come un sol uomo in caso di pericolo per difendere la sua terra e le sue libertà. La guerra dei sei giorni ha provocato uno shock negli israeliani, ma, fatto stupefacente, più ancora negli ebrei della diaspora. Gli israeliani vivevano già da diciannove anni, giorno su giorno, in uno stato di guerra larvata, con l'intermezzo nel 1956 della campagna di Suez. Quel che li ha sorpresi non è tanto lo scoppio di un terzo conflitto (nuova sortita da essi tentata, come degli assediati, per spezzare l'accerchiamento del mondo arabo e, speravano, conquistare finalmente il diritto di esistere e la pace) quanto la rapidità della loro vittoria a meno che non si voglia vedere in essa, come i credenti, la mano di Dio. Invece, fra gli ebrei della diaspora (di cui ho esaminato i rapporti con lo stato d'Israele), gli avvenimenti del giugno 1967 hanno provocato un'impressione di una potenza e di un'ampiezza che hanno sorpreso la maggioranza degli osservatori. I sei giorni hanno ridestato, rafforzato o suscitato in essi dei legami affettivi con Israele, legami che molti di loro non avevano neppure sospettato. Gli ebrei credenti e, con essi, molti non credenti sono convinti che nuovi miracoli, paragonabili alla disfatta dei mezzi corazzati di Nasser nel Sinai, avverranno (ad esempio, nell'attuale congiuntura, una pace negoziata), e che la storia ebraica degli ultimi 2.500 anni dia loro solide ragioni di speranza. Che si condivida o no queste speranze, questa fede, bisogna, prima di azzardare dei pronostici, comprendere una nazione nuova nei suoi tentativi e insuccessi, nelle sue grandezze e difficoltà, discernere in essa le promesse e i pericoli, le luci e le ombre. Ho tentato di farlo, per mio proprio uso, e mi riterrei ricompensato se questo libro potesse aiutare, in uno sforzo di chiarimento mosso insieme da simpatia e obiettività, i miei lettori italiani.

Georges Friedmann, nato a Parigi nel 1902, ha compiuto studi scientifici (chimica industriale) e poi letterari (Ecole Normale, specializzazione in filosofia, 1926). Dal 1930 ha cominciato a studiare specialmente i problemi del lavoro e la crescente azione del progresso tecnico sulla sensibilità e la mentalità contemporanea. Ha al suo attivo numerose inchieste e soggiorni a scopo di studio sia in Francia sia in Unione Sovietica, Polonia, Stati Uniti, America latina e Canada. Insegna all'Ecole Pratique des Hautes Etudes della Sorbona e dirige il Centre d'Etudes des Communications de Masse. Dal 1956 al 1959 è stato presidente dell'International Sociological Association. Tra le sue opere ricordiamo Dove va il lavoro umano?, Lavoro in frantumi, Problemi dell'America latina e, in collaborazione con Pierre Naville, Trattato di sociologia del lavoro.

Descrizione bibliografica
Titolo: Fine del popolo ebraico?
Titolo originale: Fin du peuple juif?
Autore: Georges Friedmann
Traduzione dal francese di Erles Sartori Tauber
Editore: Milano: Edizioni di Comunità, 1968
Lunghezza: 308 pagine; 22 cm
Collana: Volume 79 di Saggi di cultura contemporanea
Soggetti: Ebraismo, Sociologia, Filosofia, Storia, Israele, Ebrei, Stato, Guerra dei Sei giorni, Conflitto israelo-palestinese, Sionismo, Palestina, Antisemitismo, The End of the Jewish People? Diaspora Terra promessa Sinai Giordania Occupazione Territori Mandato britannico Nazismo Alyoth Arabi Ashkenaziti Sefarditi Comunità collettiviste Economia Cultura di massa Africa Studi storici Europa Immigrati Origine Società Federazioni Ghetto Ben Gurion Haifa Hhalutzim Halutzic Hasidic Haverim Histadrouth Goldmann Hashomer Hatzair Gerusalemme Capitale Ortodossi Americani Kashrut Kibbutz Kibbutzim Agricoltura Aliyah Esercito Assimilazione Educazione Chiesa Esistenza Storia Industria Università Ebraica Levi Eshkol Mapai Mapam Moshav Moshavim Negev Occidentale Orientale Lavoratori Ovdim Popolo ebraico Pionieri Politica Popolazione Problemi psicologici Rabbino Religione Sabras Sionisti Talmud Tel-Aviv Torah Tradizioni Yeshiva Yeshivoth Yishouv National Religious Party Natorei Karta Vatikim Yad Vashem Marocco Marocchini Nordafricani Sinagoga Sopravvivenza Terrorismo Egitto Geopolitica Difesa Allah Teologia Likud Analisi Anni Sessanta Nazionalismo arabo Socialismo Medio Oriente Collezionismo Libri Vintage fuori catalogo Avventura kibbutziana Economia operaia Sabra Crisi Normalizzazione Nep Problemi religiosi Angoscia Felicità Lavoro Diritti umani sociali Democrazia Giovani Servizio militare Deserto Famiglia Educazione Salario Teocrazia Parlamento Integrazione Pio XII Lavon Libertà Mondo arabo Knesseth Russia Unione Sovietica Stati Uniti ONU Rifugiati Profughi Cittadinanza Riti alimentari Divieti Sabbath Questione ebraica Tunisini Algerini Neri Studenti Melting pot Eilath Comunismo Ideologie Reddito Gruppi etnici Kupat Holim Coloni Insediamenti Kvutzoth Hashomer Hatzair Alloggi Beith Alfa Rechafim Darin-Drabkin Libia Yemen Iraq Simon N. Herman Levi Eshkol Canada Romania Kolalim Ktana Bar Ilan Scuole Shehita Macello Kashrut Kosher Kasher Proibizioni Carne Latticini Osservanza Norme Treifa Shalom Restrizioni Certificato Rabbini conservatori Osservanti Cucina Alimentazione Regole Usi e Costumi Formazione Terra Santa Theodor Herzl Bibbia Aboth Bambini Polonia Polacchi Emigrati Emigrazione Ritorno Figli Matriarcato Matrilineare Esilio Galuth Haver Hanoar Kipah Kolel Maabara Garinim Shehita Termini ebraici Shikun Nahal Matza Pane azzimo Zaddik Taref Tnuva Judaism Sociology Philosophy History Israel Jews State Six-Day War Israeli-Palestinian conflict Zionism Palestine Anti-Semitism Promised Land Jordan Occupation Territories British Mandate Nazism Ashkenazi Arabs Sephardim Collectivist communities Economy Mass culture Historical studies Europe Immigrants Origin Society Federations Ghetto Jerusalem Capital Orthodox Americans Agriculture Army Assimilation Education Church Existence History Industry Hebrew University Western Eastern Workers Jewish people Pioneers Politics Population Psychological problems Rabbi Religion Zionists Traditions Morocco Moroccans North Africans Synagogue Survival Terrorism Egypt Geopolitics Defense Theology Analysis 1960s Arab nationalism Socialism Middle East Collectibles Out of print books Working economy Crisis Normalization Religious problems Anguish Happiness Work Social human rights Democracy Youth Military service Desert Family Education Salary Theocracy Parliament Integration Pius XII Freedom Arab world Soviet Union United States UN Refugees Displaced Persons Citizenship Food rites Prohibitions Jewish question Sociology Tunisians Algerians Black Africans Students Communism Ideologies Income Ethnic groups Settlers Settlements Housing Libya Schools Slaughterhouse Prohibitions Meat Dairy Products Observance Rules Restrictions Certificate Conservative Rabbis Observant Cuisine Nutrition Rules Customs Practices Training Holy Land Bible Children Poland Poles Emigrants Emigration Return Children Matriarchy Matrilineal Exile Jewish Terms Unleavened Bread
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