Filosofie dell'underground. Breve storia delle teorie irrazionali dal pensiero orientale, all'individualismo anarchico, all'esperienza psichedelica.

169 p. ; 19 x 11 cm. Il pane e le rose, 22. Se si potesse caratterizzare in qualche modo lo spettro multiforme di filosofie che hanno ispirato l'«underground» nel decennio a cavallo degli anni sessanta e settanta, il loro concetto unificatore sarebbe quello delle filosofie irrazionali. Esse tutte, soggettive o oggettive, hanno dei presupposti diversi dal razionalismo, nessuna accetta metodi di conoscenza e assioi di pensiero razionale. Questo non vuol dire che siano incoerenti, assurde e inutili; al contrario, possono essere strutturate, efficaci e consistenti quanto il razionalismo. Sono semplicemente, altri metodi di conoscenza, altre forme di amore per la sapienza diverse dal razionalismo, ma contro il monopolio razionalista delle forme della conoscenza, che radicalizza il razionalismo fino a trasformarlo in una forma di autoritarismo mentale. I capitoli di questo libro si raggruppano in tre parti, corrispondendi alle tre correnti principali di pensiero che nutrono il corso ideologico dell'«underground». Sono queste la filosofia individualista e antoautoritaria dei romantici e degli anarchici, la filosofia orientale e la filosofia psichedelica. Titoloro originale dell'opera: «Filosofías del underground». Traduzione di Andrea Barbaranelli. Brossura editoriale, coperta illustrata a colori in cartoncino flessibile plastificato lucido. Codice libreria 9144.