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Livres anciens et modernes

Harvey William.

Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus. Cui accedunt exercitationes duae anatomicae de circulatione sanguinis ad Joannem Riolanum filium.

Leida, apud Johannem van Kerckhem, 1737., 1737

3000,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italie)

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Détails

Année
1737
Auteur
Harvey William.
Éditeurs
Leida, apud Johannem van Kerckhem, 1737.
Langues
Italien

Description

In-4°; 8 cc., 170 pp., 2 tavv. fuori testo - 12 cc., 404 pp., 19 cc., ultima carta bianca. Legatura coeva in tutta pergamena rigida, tassello dipinto con titolo e filetti in oro al dorso (qualche minima traccia d’uso, aloni alle carte di guardia). Alone al frontespizio ed alle prime carte, occasionali gore al margine interno superiore e inferiore di qualche pagina, qualche rara macchiolina ed occasionale fioritura, margine esterno delle due tavole sobrio. Antico ex libris manoscritto al titolo “Physici D.ris Joannis Bapta Sappadi”. Edizione originale delle due opere maggiori di William Harvey (1578-1657), curata da Bernard Siegfried Albinus (1697 -1770), rettore dell'università di Leida, editore e celebre anatomista. Albinus è conosciuto soprattutto per le magnifiche incisioni delle sue “Tabulae sceleti et musculorum corporis humani” del 1747, ma è senz’altro da ricordare anche come editore, insieme a Hermann Boerhaave, dei lavori di Andrea Vesalio e William Harvey. Lo studio delle scoperte di Harvey, evidentemente, lo aveva ispirato per i lavori di ricerca che lo portarono per primo a dimostrare la connessione dei sistemi vascolari della madre e del feto. Nel "De motu cordis", uscito per la prima volta nel 1628, Harvey annuncia la sua scoperta della circolazione del sangue, fornisce una chiara descrizione dell'azione del cuore e riporta gli esperimenti che hanno fornito la prova delle sue affermazioni: "The most important book in the history of medicine. Harvey proved experimentally that in animals the blood is impelled in a circle by the beat of the heart, passing from arteries to veins through pores". (Garrison Morton). Il "De generatione animalium", la cui prima edizione è del 1651, rappresenta una pietra miliare nel campo dell'embriologia ed è un altro capolavoro di William Harvey. Lo scienziato inglese rifiuta le precedenti dottrine sulla formazione del feto e, utilizzando la lente d'ingrandimento nell'osservazione dello sviluppo embrionale, formula per la prima volta la teoria di una legge universale della trasmissione della vita attraverso la generazione. Keynes 46. Walleriana 4127. Wellcome III, p. 220. HARVEY WILLIAM. Exercitationes de generatione animalium. Quibus accedunt quaedam de partu: de membranis ac humoribus uteri: et de conceptione. - Leida, apud Johannem van Kerckhem, 1737.
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