Eugenio ossia Torino Liberata. Poema

In-8° (225x140mm), pp. (10), 171, (3), cartonatura coeva in marmoreggiatura policroma con titolo calligrafato al dorso. Dedicatoria a stampa 'ai serenissimi sposi' Carlo Emanuele di Savoia e Maria Albertina di Sassonia. A ogni canto fanno seguito annotazioni storiche. Bell'esemplare in barbe. Edizione originale ed unica, non comune, di questo poema storico in sei canti, nato dall'occasione delle suddette nozze sabaude, mirante a celebrare le glorie di Casa Savoia tramite la versificazione della liberazione di Torino da parte di Eugenio di Savoia. 'La liberazione d'una capitale strettamente assediata da cui dipendeva la sorte d'un Regno mi parve un puno bastevolmente grande per fissare l'oggetto d'un Poema', scrive il Raby nell'avvertenza ai lettori, spiegando anche come le annotazioni siano desunte soprattutto dal Tarizzo, autore di un noto ragguaglio dell'assedio diTorino dato alle stampe nel 1707, e come il poema fosse stato frettolosamente composto, per via della scadenza cronologica delle nozze, nell'arco di due soli mesi. Il Raby fu tra l'altro membro della Società Letteraria di Torino ma, più che per i suoi versi, è conosciuto come agronomo. Sul Raby, Archivio Biografico Italiano, fiche I, 823, 58; Ignazio Cantù, L'Italia scientifica contemporanea, Milano, 1844, passim.