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Livres anciens et modernes

Nannini, Remigio (Firenze 1518-1581), Ovidio

EPISTOLE EROICHE DI P. OVIDIO NASONE TRADOTTE DA REMIGIO FIORENTINO. IN PARIGI 1762 Appresso Durand.

Dai Torchj di Giovanni-Agostino Grangé, 1762

300,00 €

Bosio Dedalo M. Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1762
Lieu d'édition
Parigi
Auteur
Nannini, Remigio (Firenze 1518-1581), Ovidio
Éditeurs
Dai Torchj di Giovanni-Agostino Grangé
Thème
letteratura latina, letteratura italiana
Description
Legatura con piccolo difetto sull'angolo superiore esterno del piatto posteriore. Leggere trasparenti gore sui margini delle prime sei e ultime dodici carte, lieve brunitura delle stesse, qualche sporadica fioritura ma complessivamente ben conservato, testo e vignette non toccati dagli aloni.

Description

Bella edizione settecentesca delle Heroides ovidiane volgarizzate da Remigio Nannini (pubblicate la prima volta nel 1555). La curatela è di Giusto Conti che firma la dedicatoria a Federico V di Danimarca, le Notizie intorno alla vita di Remigio e gli Argomenti di tutte le Epistole“i quali possono anche servire per spiegazione delle tavole in rame” (Gamba 1559, che sempre severo esprime riserve sulla curatela del Conti, pur lodando l'eleganza dell'edizione). Frontespizio, ritratto e vignette di Giuseppe Zocchi (Firenze 1711-1767) incisi da Ferdinando Gregori (Firenze 1719-1804) – eccezion fatta per la testatina della dedicatoria, firmata Claude-Olivier Gallimard (Parigi 1719-1774). Queste traduzioni, nonostante il pentimento moralistico dell'autore (“piacesse a Dio che io non l’havesse mai fatta né permesso che ella fusse stata data alle stampe, perché non harei dato scandalo al mondo, né a molti occasione di peccare”, dalle Lettere familiari, vedi DBI), conobbero un immediato e considerevole successo, testimoniando la qualità del lavoro e la raffinatezza della riflessione sulla traduzione portata avanti dall'autore che in anticipo sull'Anguillara e il Caro sperimentò il verso libero per rendere in italiano l'esametro latino. «Il capolavoro nel genere dei volgarizzamenti frate Remigio lo realizzò con la splendida versione delle Heroides ovidiane [.] esercitando un’influenza non indifferente nel formarsi del brano topico del ‘lamento’ dell’eroina che tanta incidenza ebbe sulla nascita del teatro musicale e nel determinare il prevalere di Ovidio come modello principe della poesia del primo Seicento. Le Epistole d’Ovidio di Remigio Fiorentino, oggi pressoché ignote, sono in realtà la più bella traduzione poetica di età rinascimentale.» (D. Chiodo, Più che stelle in cielo. Poeti nell'Italia del Cinquecento., Vecchiarelli 2013).
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