Détails
Lieu d'édition
Castelvetrano,
Éditeurs
Lorenzo Settimo Lentini Edit. Tip.,
Edition
Edizione originale.
Description
brossura arancione stampata in nero ai piatti,
Description
LIBROEdizione originale.Esemplare in condizioni eccellenti, ancora a fogli chiusi; proveniente in linea ereditaria dal tipografo editore Lentini di Castelvetrano.Prima pubblicazione autonoma assoluta di un Giovanni Gentile appena ventunenne: opera prima nella forma della plaquette estratto autonomo dalla rivista «Helios». Rarissimo, censito in sole quattro biblioteche specialistiche (Fondo Gentile, Uni Roma; Fondo Croce, Napoli; Fondo Graf, Torino; Fondo Centonze, Castelvetrano), sconosciuto alla bibliografia gentiliana di V.A. Bellezza e alla letteratura specialistica, del resto ignara di tutta la vicenda di «Helios» fino al lavoro di Gabriele Turi del 1993. -- Come conferma la quarta di copertina della successiva plaquette/estratto dell’autore, «Arte sociale» (1896 ma post novembre), che presenta un embrionale catalogo editoriale con i due titoli di Gentile e l’analogo saggio estratto del compagno di studi normalista Abdelkader Salza (L’avvenire della letteratura in Italia), l’editore-tipografo Lorenzo Lentini organizza una vera e propria operazione editoriale pubblicando una serie di «opuscoli» con i saggi più meritevoli tratti fuori da «Helios»: non si tratta, insomma, di banali estratti ‘ad usum auctoris’, ma di edizioni vere e proprie. -- «La battaglia contro il positivismo intrapresa da Gentile sulla scia del maestro Jaja e di Bernardo Spaventa, trovò già negli anni della Normale […] uno strumento d’intervento in quello che è probabilmente il primo periodico culturale di Castelvetrano, “Helios”. Dall’autunno 1895, quando la rivista appare, […] Gentile è tra i suoi più assidui collaboratori con ampi articoli firmati o con dense notizie bibliografiche, siglate o anonime […]. Sono interventi ‘minori’ […] ma hanno il pregio di essere affidati, nel periodo tormentato della crisi di fine secolo, alle pagine di una rivista non accademica in cui la vena critica e pedagogica di Gentile è più libera di esprimersi. In questo contesto Gentile si muove comunque in piena autonomia culturale e politica, soprattutto quando, dopo il primo anno di vita, “Helios” sembra essere diventata una sua creatura. [.] “Helios” è uno dei rari luoghi in cui è possibile rintracciare, prima della “grande guerra”, le sue convinzioni politiche maturate nell’ambiente pisano [.] echi politici si avvertono anche nell’articolo “Educazione classica” del luglio ’96, in cui Gentile rivendica quel carattere formativo degli studi classici che sarà un cardine della sua politica scolastica» (Turi). -- «È proprio nell’ambito della prospettiva estetica forma-contenuto che il filosofo siciliano propone una sua prima chiara e esplicita riflessione pedagogica nell’articolo “Educazione classica” pubblicato su ‘Helios’ nel giugno 1896 che si può definire il primo organico scritto pedagogico. Considerato da Croce “Sottile e giusto” (lettera del 22 ottobre 1896), in questo articolo il filosofo siciliano, partendo dall’insegnamento delle lingue classiche, soprattutto del greco, si fa assertore di una difesa della scuola classica ritenuta, in base alle polemiche dell’epoca, superata» (Spadafora).Turi, Giovanni Gentile e la cultura siciliana, 1895-1899 («Belfagor» 48,2, pp. 189-204); Spadafora, Giovanni Gentile: la pedagogia, la scuola, p. 143-s