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Livres anciens et modernes

Petau Denis

Dionysii Petavii Aurelianensis, e Societate Iesu, Opus de Doctrina Temporum: auctius in hac nova editione Notis & Emendationibus quamplurimis, quas manu sia Codici adscripserat. Cum Praefatione & Dissertatione de LXX Hebdomadibus Joannis Harduini. S.J.P.

prostant Liburni, apud Donatum Donati, 1703

700,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1703
Lieu d'édition
Antwerpiae
Auteur
Petau Denis
Éditeurs
prostant Liburni, apud Donatum Donati
Thème
Storia e cronologia, Scienze, Astronomia
Jaquette
Non
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Non

Description

3 volumi in-folio (415x245mm), pp. (50), 568, (8) di catalogo degli autori citati; (12), 536; (8), 220 + (8), 364 di 'Variarum Dissertationum ad Uranologium, sive Auctarium Operis de Doctrina Temporum'. Legatura coeva p. pergamena rigida con titolo in oro su tassello in pelle granata ai dorsi. Ritratto del Petau inciso su rame entro ovale a piena pag. in principio del primo vol. Vignetta calcografica disegnata da Jan Goeree e incisa da Gilliam van der Gouwen sui frontespizi impressi in rosso e nero. Varie dedicatorie preliminari, testatine, capilettera e culs-de-lampe istoriati in xilografia. Numerose tabelle e figure n.t. Testo bicolonne. Alcuni restauri alle legature (lavori di tarlo rimarginati). Buon esemplare. Reimpressione di Anversa di questa amplissima opera di astronomia e cronografia del gesuita francese Denis Petau (Orléans, 1583-Parigi, 1652). L'opera, è così ripartita: 1) Opus de Doctrina Temporum, cit. 2) Tomus secundus: in quo Temporum ta historoumena disputantur, tum doctrinae usus atque fructus Chronico Libro traditur. 3) In quo Uranologium sive Systema variorum auctorum, qui de sphera ac sideribus eorumque motibus graece commentati sunt, quorum nomina post prefationem leguntur. Omnia vel graece ac latine nunc primum edita, vel ante non edita; item variarum dissertationum libri VIII. Il trattato, apparso per la prima volta nel 1627 ed in buona parte fondato sui precedenti lavori di cronologia di Joseph Justus Scaliger, godette di larga fortuna, ricevedo gli elogi di Grozio, dell'Huet, del Voss e di molti altri studiosi di fama europea. 'Ce grand ouvrage est divisé en treize livres: les huit premiers contiennent les principes de la science des temps; et les quatre suivants, l'usage de la chronologia à l'égard de l'histoire; dans le treizième, le P. Petau a fait l'application de ses principes à une chronique qui finit à l'an 513 de notre ère. Fabricius la trouvait très exacte, et regrettait que personne ne l'eût continuée' (Weiss in Michaud, Biogr. Universelle, XXXIII, 460-461). L'opera ebbe anche influsso anche sul 'Discorso sulla storia universale' di Bossuet. Il Petau fu tra i più eminenti teologi francesi del suo tempo, la cui fama si estese a livello europe, tanto che Filippo IV di Spagna volle conferirgli la cattedra di storia al Collegio di Madrid, da lui peraltro rifiutata. Canonico e suddiacono di Orléans, fu professore di retorica a Reims, La Flèche e poi, dal 1621 al 1644, di teologia positiva al Collegio di Clermont di Parigi. L'elenco delle sue opere, che occupa ben 25 colonne del Sommervogel, spazia dalla cronologia alla storia, dalla teologia alla filosofia, ecc., ma le sue maggiori benemerenze rimangono quelle legate all'edizione e alla critica di testi patristici. Graesse, V, 218. Houzeau / Lancaster, 12840. Michaud, cit. Sommervogel, VI, coll. 588-616. Anonimo in Enciclopedia Italiana, XXVI, p. 980.
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