Diari di un corpo

Gli interventi di questo volume sono il racconto a pi— voci di un esperimento didattico. Ognuno ne ha vissuto un aspetto limitato e peculiare; sono le tessere di un mosaico, necessariamente incompleto, che serve a qualificare e dare corpo al nostro lavoro di docenti. L'idea alla base Š la stessa di Rashomon, il film del 1950 di A. Kurosawa, una narrazione riproposta ogni volta con gli occhi di chi l'ha vissuta. Sempre la stessa, ma sempre diversa. A chi legge il compito di ricostruire un suo proprio percorso tridimensionale, grazie alle tante sfaccettature che i diversi punti di vista propongono. Tutti soggettivi. Nessuno Š la "verit…". . Il laboratorio si pone in flagrante contraddizione con l'insegnamento tradizionale della medicina; la ricerca del proprio personale percorso di conoscenza spiazza gli studenti abituati ad una rigida e spesso dogmatica routine che ne mortifica l'autonomia di pensiero. La contraddizione che si origina Š la molla per il salto formativo . Il percorso diventa il fine, che ogni studente deve ripensare e ridefinire da s‚ ogni volta. . Non siamo a conoscenza di esperienze simili, almeno in Italia, e questo volume ha perci• anche l'ambizione di disvelare gli strumenti di lavoro e i procedimenti messi in gioco. Un "manuale" che utilizza la forma del racconto per narrare i propositi, i successi, i fallimenti, le difficolt…, le contingenze, che ogni esperienza pedagogica si trova ad affrontare. (dalla Postfazione)