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Livres anciens et modernes

Speroni Speron

Dialoghi di M. Speron Speroni, Nuovamente ristampati, & con molta diligenza riveduti, & corretti.

Per Cpmin da Trino di Monferrato,, 1564

400,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italie)

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Détails

Année
1564
Lieu d'édition
In Venezia,
Auteur
Speroni Speron
Éditeurs
Per Cpmin da Trino di Monferrato,
Thème
PADOVA VENEZIA STAMPATORI POLEMICHE LETTERARIE CINQUECENTESCHE, AMORE DONNEUSURA RETORICA CATAJOP
Langues
Italien

Description

In 8° (15×10 cm); 151, (1 b.) pp. Completo. Opera in buone-ottime condizioni di conservazione. Legatura in mezza pelle realizzata fra la fine del settecento ed i primi anni dell’ottocento, con piatti marmorizzati, titolo e fregi in oro al dorso. Un leggero alone al margine basso di una ventina di carte, leggerissimo ed assolutamente ininfluente. Dedicatoria di Daniel Barbato a Ferdinando San Severino principe di Salerno famoso scrittore e filosofo padovano, Sperone Speroni (Padova, 12 aprile 1500 – Padova, 2 giugno 1588). Edizione fra le più rare, dei celebri “Dialoghi” dello Speroni che furono proibiti dall’Inquisizione per una denuncia anonima di villipendio della morale. L’opera contiene 10 dialoghi: Dialogo d’amore; Della dignità delle donne; Del tempo di partorire delle donne; Della cura famigliare; Della usura; Della discordia; Delle lingue; Della rhetorica; Delle laudi del Catajo, villa della S. Beatrice Pia degli Obici; Panico e Bichi. Nato in una celebre famiglia nobile podovana, Speroni degli Alvarotti, il padre Bernardino era archiatra di Papa Leone X, mentre la madre apparteneva alla famiglia Contarini. Considerato un bambino prodigio per le sue capacità d’apprendimento, divenne giovanissimo, a 18 anni, professore di Logica all’Università di Padova. Allievo di Pomponazzi a Bologna, ritornò a Padova dopo la morte di questi, prima per insegnare e poi, per necessità, per seguire gli affari di famiglia. Membro dell’Accademia degli Infiammati, fu l’ultimo dei “Principi” del quali ci rimane testimonianza scritta, succedendo alla carica ad Allessandro Piccolomini. Fu grande amico di Torquato Tasso del quale revisionò, anche, la Gerusalemme Liberata. Come scrisse Luca Piantoni (Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani, Volume 93, voce dedicata a Sperone Speroni) i Dialoghi “(…uscirono a Venezia nel 1542, contro la sua volontà e per le cure di Daniele Barbaro), caratterizzati da una struttura dialetticamente policentrica e da non prevedibili movimenti nei contrasti tra le posizioni evocate. […] Nell’ottobre del 1574 gli giunse la notizia della morte di Guidubaldo, che lo aveva incaricato di comporre un’orazione in difesa del padre, Francesco Maria I, contro le accuse di tradimento che Francesco Guicciardini gli aveva mosse per non aver difeso Clemente VII dalle truppe imperiali nella primavera del 1527. Nel medesimo tempo subì le censure dell’Inquisizione per i suoi Dialoghi a causa di un’ignota denuncia per vilipendio della morale. Proibita la vendita del volume ai librai di Roma, l’autore difese i punti controversi dapprima a voce, e con esiti decisamente favorevoli, poi con un’Apologia che inviò agli amici Antonio Riccoboni di Padova e Alvise Mocenigo di Venezia affinché ne facessero circolare le copie («Io mi difesi in voce e li accusatori s’indolcirono assai, ma nella congregazione ogni cosa divenne zucchero e mele. Faccio la Apologia, e la vederete», Opere…, cit., p. 210).”. Celeberrimo il Dialogo dedicato al famosissimo Castello del Catajo a Battaglia Terme sui Colli Euganei. Edizione rara ed in buone-ottime condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: Graesse vol. VI p. 466; Adams cita altre ediz.