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Livres anciens et modernes

Carli Gian Rinaldo.

Delle monete e dell'instituzione delle Zecche d'Italia dell'antico e presente sistema di esse: e del loro intrinseco valore, e rapporto con la presente moneta dalla decadenza dell'Impero sino al secolo XVII.

L'Aja (ma Mantova), 1754-1760., 1754

2500,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italie)

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Détails

Année
1754
Auteur
Carli Gian Rinaldo.
Éditeurs
L'Aja (ma Mantova), 1754-1760.

Description

Quattro volumi in-4°; XVIII pp., 1 c., 474 pp., III tavv. f.t. numerate, IX tavv. numismatiche f.t. numerate - XVI, 502 pp., 1 c. di errata, 1 tav. f.t. - VIII, 311 pp., 9 tavv. f.t. - 1 c., 303, 4 pp.; la tavola qui legata nel vol. II si trova solitamente nel vol. III. Buona legatura ottocentesca in mezza pergamena con angoli, piatti in carta marmorizzata, doppi tasselli ai dorsi con titoli e fregi in oro, tagli spruzzati (lievi tracce d'uso). Alcune leggere fioriture; strappo al margine esterno bianco di p. 285 del primo volume, alcuni quaderni bruniti. Ex-libris della collezione di Benedetto Grandi (dal suo studio romano, intorno al 1860 circa) alla controguardia anteriore; timbretto impresso al frontespizio di tutti i volumi della Biblioteca Diamilla: Demetrio Diamilla (1826 – 1908), è stato un celebre numismatico. Fondò una rivista dedicata all'argomento, Memorie numismatiche, cui collaborarono, tra gli altri, studiosi come Cavedoni, Francesco Capranesi, Pietro Ercole Visconti, e si occupò del riordino delle monete della Biblioteca Vaticana. Monogramma G.M. impresso ad alcuni dei frontespizi. Prima edizione, opera maggiore dell'economista e illuminista istriano, di grande importanza per la storia della finanza e delle monete.
Dopo aver pubblicato nel 1751, quale saggio preliminare, il “Dell'origine e del commercio della Moneta”, l’autore diede alle stampe questo fondamentale studio sulla questione monetaria che gli diede grande notorietà e gli valse la chiamata al servizio dell’amministrazione asburgica in Lombardia, nel 1765, dove venne messo a capo della nuova amministrazione delle finanze, come presidente del Supremo consiglio di economia. Nel capoluogo lombardo si legò a Pietro Verri e al giovane Cesare Beccaria e collaborò alla rivista “Il Caffè”.
“Per tutta la seconda metà del sec. XVIII egli fu citato come il “tecnico” delle monete; ai suoi studi ed alle sue teorie si ricorse quando fu necessario affrontare l'arduo tema delle singolari crisi monetarie del tempo, per porvi rimedio con le riforme, o anche soltanto per comprenderle.” (U. Marcelli).
"Rara edizione originale di quest'opera fondamentale di storia economica contenente acute osservazioni di tecnica finanziaria e monetaria […]. Si trattava di una poderosa opera di erudizione, con pagine di acuta storia economica (ad esempio sull'influsso dell'oro americano sull'Europa alla fine del Cinquecento) e pagine di tecnica monetaria e finanziaria che rivelano la mano di un competente. Tali studi restano ancora oggi essenziali nel campo dei sistemi monetari e, sebbene si possono criticare per la loro superficialità, non furono mai approfonditi da altri." (F. Venturi). Kress 5534. Einaudi 897. Cossa 42, 127. F. Venturi, Illuministi italiani, Milano, Ricciardi, III, p. 243. U. Marcelli, "La questione monetaria studiata da Gian Rinaldo Carli", in Archivio Storico Italiano
Vol. 113, n. 1, pp. 45-72.