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Livres anciens et modernes

Botero Giovanni

Della Ragione di Stato, libri dieci. Di nuovo, in questa quarta edizione dall'istesso autore in alcuni luoghi mutati, & accresciuti di diversi discorsi, & altre cose memorabili, et alla fine trè libri della grandezza delle Città, del medesimo autore

appresso Gio. Domenico Tarino, 1596

1000,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1596
Lieu d'édition
Torino
Auteur
Botero Giovanni
Éditeurs
appresso Gio. Domenico Tarino
Thème
Pensiero politico, Ragion di Stato, Cinquecentine torinesi
Jaquette
Non
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Non

Description

2 parti in un vol. in-8° piccolo antico (15x10 cm), pp. (16) 318 (2); 78 (6) [la numerazione della seconda parte ricomincia alla p. 5 essendo frapposte fra le due opere due carte bianche qui una inserita]; legatura in p. pergamena flessibile con unghie e fori per legacci (assenti), titolo manoscritto in antico al dorso e al taglo di piede. Al frontespizio, stemma xilografico a mezza pagina del dedicatario, il Principe Filippo Emanuele di Savoia. Testate, finali e iniziali ornate e arabescate. Lievemente rifilato in testa ma più che buon e fresco esemplare . Prima edizione torinese, la settima in assoluto (e non la quarta, come segnala il frontespizio e come molti scrivono), dell'importantissimo trattato con cui Giovanni Botero precisò il suo ideale di governo in senso antimachiavellico e avverso al tacitismo, e con il quale dette fondamento giuridico alle teorie politiche della Controriforma. L'opera, definita da Francesco De Sanctis 'il codice dei conservatori', apparsa per la prima volta a Venezia per il Giolito nel 1589, ebbe un vastissimo successo editoriale e conobbe ben 43 edizioni sino al 1930. Numerose osservazioni, di stampo antimercantilista, concernono le finanze, le industrie, il commercio, la popolazione; Botero è anche considerato, per certi aspetti, un anticipatore delle teorie malthusiane. Il successo dell'opera, precisa Luigi Firpo, 'non fu dovuto alle poche e fragili pagine dottrinali, bensì alla vasta e sistematica esposizione.di tutta la nuova problematica che lo Stato moderno sorgente portava con sé: esazione fiscale, organizzazione militare, commercio, industria, amministrazione della giustizia, annona, urbanistica.il libro del B. documenta il tipico trapasso, che allora si operava, dallo Stato patrimoniale di impronta feudale e tirannica allo Stato di 'politia' (Dizionario Biogr. d. Italiani, XIII, p. 357). Dopo l'edizione originale erano apparse due stampe ferraresi, una romana, una veneziana ed una traduzione madrilena in castigliano del 1593; la presente edizione è pertanto la settima, e non la quarta, come molti erroneamente scrivono, attenendosi all'ingannevole indicazione data dal foglio del titolo. Alla 'Ragion di Stato' segue 'Della grandezza delle città', 'a very remarkable treatise' (McCulloch, p. 253), anch'esso anticipatore di certe teorie di Malthus, di notevole rileivo nella storia delle dottrine economiche, edito nel 1589. Nel trattato Botero sostiene, contro le idee invalse ai suoi tempi, che le fonti della ricchezza degli stati si basano non sui metalli preziosi, bensì sull'industria e l'agricoltura. Manno-Promis, I, 5779. Bersano-Begey-Dondi, 'Le Cinquecentine Piemontesi', I, 120. Assandria, 'G. Botero', XI, 7. Brunet, I, 1142. Graesse, I, 504. Palgrave, I, 169. Coquelin & Guillaumin, I, 207. Cat. Einaudi, 640. Ricca Salerno, p. 104. ICCU, 3430, p. 270. D.B.I., cit. Manca a S.T.C. Italian Books e all'Adams.
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